Lo scenario di quest’inizio settimana non ha subito grossolane variazioni, in quanto i principali attori della circolazione atmosferica continuano ad occupare più o meno le stesse posizioni. L’anticiclone resta protagonista sull’area nord-atlantica, anche se ha un po’ ristretto il suo raggio d’azione, sebbene le propaggini orientali di tale figura anticiclonica stiano parzialmente spanciando dall’Europa Centrale verso l’Italia. Sul bacino del Mediterraneo si è andata allentando l’instabilità, grazie all’arretramento verso ovest del vortice ciclonico portoghese, mentre un sistema perturbato mediterraneo ha abbandonato il Sud Italia per giungere tra la Grecia e le zone balcaniche.
Le masse d’aria di diretta estrazione artica stanno colpendo principalmente la Penisola Scandinava e l’Islanda, dove il clima è tornato invernale e le temperature sono precipitate, già da qualche giorno, di diversi gradi al di sotto delle medie del periodo. La parte avanzata dell’aria fredda, sospinta da forti venti al suolo, ha raggiunto le Isole Britanniche, in particolare sulla Scozia ove si è verificato un peggioramento con precipitazioni che hanno assunto carattere nevoso fino a quote relativamente basse.
La timida spinta anticiclonica ha portato un miglioramento sull’Italia, dopo l’azione della perturbazione che si è portata in direzione dei Balcani dopo aver penalizzato le regioni meridionali, con ultime piogge diffuse in mattinata sulla Puglia. Una circolazione di correnti fresche nord-occidentali hanno tuttavia apportato una vivace instabilità ad evoluzione diurna lungo la dorsale appenninica, con rovesci e temporali di un certo rilievo tra l’Appennino Campano-Lucano e quello tosco-laziale. Condizioni di cielo sereno hanno prevalso in Sardegna e sul Nord Italia, con locali effetti favonici sulle valli alpine e su talune aree di pianura del Nord-Ovest, ove le temperature hanno toccato livelli elevati in alcune zone della Val Padana: Torino e Milano hanno raggiunto i 22 gradi.