Siberia Orientale, epoca imprecisata. Comincia così il primo racconto della serie Climate Fiction che Aldo Meschiari, l’autore, un giorno, circa un anno fa, mi inviò in e-mail. E immediatamente, appena letto, ed avvinto dal ritmo incalzante del racconto, gli proposi: “ti piacerebbe pubblicarlo sul meteogiornale?”
Così è nata la serie di racconti di Climate Fiction che oggi, un anno dopo l’esordio su MeteoGiornale, vede la luce in edizione cartacea grazie alla casa editrice Il Fiorino e con la prefazione curata dal notissimo meteorologo televisivo Mario Giuliacci, sotto il titolo di “Climate Fiction. Racconti di fantaclima”.
Quel racconto che mi appassionò all’istante, si chiamava, e si chiama, “Attacco ai sink”. E non rimase isolato. Pochi giorni dopo potei leggere “Carboneater”, “Spaghetti”, “Lo scudo tropicale”, e poi molti altri ancora. In tutti si può riconoscere il marchio di fabbrica letterario di Aldo Meschiari: l’azione. Perché questi racconti, pur nella loro diversità, pur nell’apparente sfiducia verso una specie umana sempre sull’orlo di una tragedia, appaiono quasi un pretesto per dirci una cosa sola: dobbiamo agire, non aspettare che gli eventi ci travolgano.
Ma io non sono un critico letterario e ognuno di voi potrà leggere e interpretare questi racconti come la propria sensibilità e cultura gli suggerisce; in questa presentazione vorrei solo rivendicare l’orgoglio, condiviso con la direzione del MeteoGiornale, di aver contribuito, pur nel mio piccolo, a far conoscere questi racconti ad un pubblico di migliaia di lettori, che oggi, con l’uscita del libro “Climate Fiction. Racconti di fantaclima”, potranno diventare ancora di più.
Concludo con un grande in bocca al lupo ad Aldo, se lo merita.
La presentazione dello stesso autore potete leggerla al seguente indirizzo:
www.meteogiornale.it/climate_fiction/presentazione.php
Potete effettuare l’ordinazione on line da qua:
www.meteogiornale.it/climate_fiction/ordine.php