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Clima confuso. Dopo Immacolata GELO? Si intensificherà il meteo estremo

di Andrea Meloni
27 Nov 2015 - 09:05
in Senza categoria
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Si parla questi giorni diffusamente del ritorno in pompa magna dell’Alta Pressione africana. Questa novità è per il momento avvertita specie da chi vive nel Nord Italia, dove si è avuto un Autunno avaro di piogge, e con l’ultimo peggioramento anche pochissima neve.
Per carità, oggi al Nord Italia fa freddo, i valori termici sono persino sotto la media di fine Novembre, infatti la temperatura in Val Padana è diffusamente sotto la soglia di 0°C.

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Stavolta, la sensazione di Inverno alle porte la si sente anche al Centro e Sud Italia, dove ieri si è consumata una giornata di forte burrasca, con pioggia, neve, grandine, temporali, vento, ed un calo deciso della temperatura. Ed anche oggi c’è maltempo.
Per dovere di cronaca, anche in Italia Centrale e varie zone del Sud ltalia l’Autunno è stato poco piovoso, ma di ciò ne riparleremo, perché nel suo insieme, le scarse piogge hanno delle correlazioni da approndire.

In Italia questi giorni la temperatura non è più sopra la media del periodo, e anche se sta per venire l’anticiclone africano, non avremo una fase di caldo così tragico come avvenuto qualche settimana fa.

Una grande bolla d’aria calda in quota sta per interessarci, permarrà almeno una settimana in mezza Europa, incontrastata per la debolezza dei venti oceanici e dal forte gelo russo che staziona lontano in Siberia, oltre gli Urali. Nel frattempo la radiazione solare è scesa molto in queste settimane per l’avvicinarsi del Solstizio d’Inverno.

In Europa c’è stata un’ondata di freddo, e con i cieli sereni della notte, le terre emerse continentali si raffredderanno. Il totale dell’energia che verrà dal Sole e dell’anticiclone caldo, produrrà un bilancio termico negativo, e non avremo un’ondata di calore, nelle grandi pianure europee avremo le inversioni termiche, fenomeno da sempre visto in Dicembre durante gli anticicloni.

Anche nel passato abbiamo avuto una prima parte di Dicembre come quella che avremo, ma poi l’Inverno è stato rigido. Si veda il 2004, con Febbraio 2005 e la successiva prima decade di Marzo molto nevosi e freddi.

L’espansione del gelo siberiano quest’anno è dominante rispetto alle Correnti che vengono dall’Oceano Atlantico. Or ora è precoce avvertirne gli affetti in Europa, ma nelle prossime settimane la situazione potrebbe cambiare molto.

Vi abbiamo parlato di un’anomalia oceanica che è in atto nel Pacifico, si chiama El Niño. Questa genera un severo riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico tropicale orientale e influenza, quando raggiunge un’intensità molto forte come quella attuale, il Clima del Pianeta.

El Niño ha raggiunto un vigore tale che probabilmente dovremo aspettare 10 mila anni per averne uno simile. Ma El Niño sta iniziando la fase di declino.

Nel frattempo, l’innevamento della Siberia continua ad essere superiore alla media. Il freddo invernale è giunto precoce in Cina settentrionale.

In Oceano Atlantico da mesi c’è un’immensa area dove la superficie marina è più fredda della media. Vi abbiamo parlato più volte di questo, perché potrebbe avere un’influenza sul Clima europeo dell’Inverno.

E’ come se l’Europa si trovasse tra due Poli freddi: a est la Siberia e ben presto la Russia europea, a Ovest l’Atlantico che è più freddo della media.
Queste sono le avvisaglie per un Inverno freddo, ma le elaborazioni in tal senso sono contrastanti, in specie quelle di alcuni calcolatori, forse influenzate in modo esagerato dai numeri fuori scala di El Niño.

Ampi studi scientifici dimostrano che durante l’Inverno, la Corrente del Golfo, massa d’acqua marina calda che si spinge dal Golfo del Messico sino alle coste centro settentrionali europee, incrementa la potenza delle Basse Pressioni Atlantiche.
Considerata l’attuale situazione di Atlantico freddo, è desumibile che avremo poche perturbazioni Atlantiche invernali, d’altronde sono state già decimate quelle autunnali, e ciò è prova tangibile.

Quest’anno l’Oceano Atlantico è più freddo della media, e anche se ci sono alcune voci che sottovalutano l’attività mitigatrice invernale della Corrente del Golfo, la teoria che prevale afferma che la Corrente del Golfo mitiga il clima delle coste centro settentrionali europee, togliendo i ghiacci da Norvegia e Islanda, facendo arretrare di alcune migliaia di chilometri verso nord la Banchisa Polare.

In generale molti scienziati sono restii a parlare del clima del prossimo Inverno, vista la forza di El Niño, ma si vocifera sempre più che in Europa ci saranno le condizioni ideali per pesanti ondate di gelo siberiano o polare.
Questa condizione avverrebbe, come eventualità, a Inverno avviato, e perdurerebbe sino a inizio Primavera.

Insomma, l’Alta Pressione africana che potrebbe toglierci l’Inverno è solo una parentesi che fa parte delle pedine di una guerriglia climatica tra masse d’aria e acque superficiali degli Oceani che sono molto differenti tra loro.

La prossima fase anticiclonica sarà attivata da una sorta di linea climatica immaginaria che si trova nel Centro Africa (ITCZ), che per via del Clima pazzo si sposterà eccessivamente verso Nord, per poi tornare sui suoi passi tra una decina di giorni.

Per concludere, nessuno può affermare con certezza cosa succederà, ma vi sono condizioni ideali per avere un lungo periodo molto freddo in Italia ed in Europa. Più ampio e severo di quello visto nel vicino Febbraio 2012, quando fummo investiti da una colata gelida che portò frequenti nevicate e ghiaccio in tutto il Paese. E se ben lo ricordate, i mesi precedenti furono più miti rispetto alla norma.

Nel frattempo, i modelli numerici di previsione, vanno in tilt nello stimare la durata dell’Alta Pressione africana, oggi vista molto breve. Che ciò sia un segno da non trascurare per chi traccia i trend climatici mensili o stagionali?
Insomma, nel periodo successivo l’Immacolata saremo nell’Inverno meteorologico, e i poli del freddo incrementeranno la loro forza esponenzialmente, ed è allora che avremo una maggiore variabilità climatica, con il rischio, specie in una prima fase, di acuti sbalzi termici e burrasche intervallate da bel tempo. D’altronde, i rigidi inverni sono stati sempre un mix di fasi molto rigide alternate a più miti.

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