Il mese di marzo s’avvia ormai a conclusione, e il bilancio di questo mese non si può certo considerare negativo, soprattutto in raffronto ai precedenti mesi autunno-invernali dalle caratteristiche decisamente diverse.
L’ultima decade marzolina ha anche consegnato al nostro Paese un’evoluzione fredda e perturbata dal sapore decisamente invernale, capace d’imprimere quella svolta assai decisa che si è attesa invano nel corso di tutto l’inverno.
Le conseguenze del gettito d’aria molto fredda polare nel cuore del Mediterraneo sono ancora sotto i nostri occhi. Infatti, resiste un’area relativamente ciclonica su una gran parte dell’Europa centro-meridionale, che ancora a più riprese negli ultimi giorni ha interessato le nostre regioni, sorretta da una configurazione barica di blocco che ne ha impedito un allontanamento.
E l’intera struttura ciclonica è al momento ancora molto attiva, con il perno principale freddo in quota posizionato sulla Francia, e il nuovo nocciolo secondario che influenza l’Italia.
Il nuovo minimo depressionario, che circa 48 ore fa seguivamo in approfondimento sulle isole Baleari, nella giornata odierna si è posizionato sul Tirreno dopo aver attraversato ieri il canale di Sardegna, e al momento si è portato nei pressi delle coste calabre.
Gli ammassi nuvolosi, collegati a tale struttura depressionaria sul Tirreno, hanno colpito con associate precipitazioni gran parte d’Italia, ad eccezione della Sardegna ove è subentrata una spiccata variabilità con qualche isolato piovasco in atto sul cagliaritano.
L’occlusione del fronte è risalita fin sul settentrione d’Italia, riportando piogge abbondanti specie sulle aree di pianura a sud del Po, sull’Emilia e la Romagna con nuove nevicate consistenti sui rilievi appenninici.
Le maggiori precipitazioni delle ultime 12 ore hanno tuttavia colpito la Puglia, ove in mattinata si sono scatenati alcuni temporali causati dal transito di una linea d’instabilità. Su Foggia Amendola sono stati registrati 35 millimetri di pioggia, mentre su Palese, l’aeroporto del capoluogo, 23 millimetri.
La struttura vorticosa è ben delineata anche in quota, e le stesse immagini Satellitari testimoniano con molta chiarezza il perno di Bassa Pressione attorno al quale ruotano con moto antiorario le nubi.
Dal punto di vista evolutivo, è da segnalare un imminente nuovo rafforzamento dell’Alta Pressione nordica fra il Regno Unito e la Penisola Scandinava. Questo consolidamento altopressorio a tutte le quote, oltre a mantenere le correnti oceaniche su alte latitudini, determinerà, con le correnti d’alta quota, un trascinamento retrogrado del lago depressionario attualmente su centro-sud Europa e sul Mediterraneo.
Già domani il centro della struttura vorticosa si porterà nei pressi del Golfo di Biscaglia, e sull’Italia si manifesterà un miglioramento, specie per quanto concerne le regioni centro-meridionali, con progressiva risalita di un modesto cuneo altopressorio sub-tropicale.
La presenza depressionaria sulla Penisola Iberica limiterà l’influenza perturbata nella giornata di domenica alle estreme regioni nord-occidentali per l’azione delle correnti umide da S/SW in alta quota, ma da scirocco nei bassi strati. Non si annunciano certo grandi piogge, ma quanto meno un certo sollievo per aree comunque spesso penalizzate dalle precipitazioni, anche nell’ultimo periodo.