Entra in scena il peggioramento, con l’attuale perturbazione, addossata all’Arco Alpino Occidentale, pronta a legarsi a doppio filo con una ciclogenesi, tra Mar Ligure e Corsica, destinata ad approfondirsi nelle prossime 24-36 ore, mentre il nocciolo freddo in quota scenderà sulle Isole Baleari. La circolazione ciclonica tenderà poi ad isolarsi anche in quota, per l’espansione di un promontorio anticiclonico da ovest verso l’Europa Centrale.
Sul nostro Paese si attiveranno pertanto correnti umide meridionali, stante la presenza del perno depressionario ad ovest. L’Arco Alpino eserciterà un naturale sbarramento orografico a tali correnti da sud, favorendo pertanto l’intensificazione delle piogge sui nostri versanti prealpine. Già nella giornata di domani le piogge andranno ad aumentare d’intensità, con i fenomeni più consistenti attesi sul Levante Ligure: in quest’ultimo caso l’aria molto umida ed instabile marittima si troverà a dover sfogare la sua energia contro i rilievi appenninici.
L’evoluzione sarà molto lenta e nelle successive 24 ore il minimo barico avrà compiuto ben pochi passi in avanti verso est, approfondendosi ulteriormente nei pressi del Mar Ligure. Tale configurazione barica esporrà ancora il Nord Italia al ramo caldo perturbato, con le precipitazioni più organizzate in spostamento sulla fascia prealpina orientale, ove si potranno creare le condizioni per marcato maltempo. Ciò si potrà notare dalle varie mappe inserite in basso (leggere con attenzione le didascalie), relative al modello MTG-LAM, che comunque potrà apportare delle variazioni nei prossimi aggiornamenti.
Come già anticipato in precedenza, l’aria fredda da nord al seguito del fronte in gran parte scenderà ad ovest del nostro Paese. Una volta che la perturbazione entrerà in piena azione sulla Penisola, la circolazione ciclonica in fase d’isolamento sui nostri mari occidentali non sarà più sorretta da una significativa avvezione di correnti dalle alte latitudini. La mappa in basso mostra lo zero termico previsto per le ore centrali di Giovedì 13: solo sui crinali alpini la neve potrà occasionalmente scendere al di sotto dei 1500 metri. Il limite delle nevicate si presenterà dunque molto più elevato di quanto si poteva intuire fino alla giornata di ieri.