Si è giunti in quel momento, a cadenza trimestrale, nel quale si tirano le somme della stagione appena passata. Lo si fece in estate, si farà oggi e nei prossimi giorni. Và detto che l’inverno, almeno dal punto di vista prettamente astronomico, ossia quel che comunemente è risaputo, vedrà il suo arrivo sotto le feste natalizie, tuttavia, noi meteorologici, voltiamo pagina col primo giorno di dicembre.
Dicevamo d’un autunno anomalo. Secco in Italia come in vaste regioni del Centro Europa. Caratteristiche comune le temperature sovente al di sopra delle medie stagionali. Frequentemente abbiamo assistito ad intrusioni calde dal Nord Africa e solo sporadicamente le Occidentali. Vi sono stati dei peggioramenti, è vero, ma non certo di stampo prettamente autunnale. Addirittura si dovrebbe ripercorrere l’intero mese di settembre, allorquando varie gocce fredde in quota riuscirono a scalfire l’impenetrabile muro anticiclonico. Vi furono piogge, pesanti, anche situazione idrogeologiche critiche con allagamenti.
Poi giunse ottobre, del quel ricorderemo forse l’unica fase atlantica capace di portare almeno tre fasi piovose occidentali, ad intervalli regolari. Piogge benefiche, specie al Centro Nord. Infine novembre, le cui fredde premesse ci illusero di chissà quale grossa sorpresa. Tutto si esaurì velocemente e si trono in balia dell’anticiclone subtropicale, figlia della costate falla barica ad Ovest del Portogallo. Un “buco” capace di richiamare a sé le ondulazioni cicloniche oceaniche, mentre sul Mediterraneo ed il Centro Europa, in un quadro di scambi di calore in senso meridiano, ecco giungere le solite miti correnti meridionali.
Scenario perdurante, i cui effetti sono presenti tuttora. Ad eccezione delle piogge che hanno interessato la Sicilia e localmente la Calabria, gli ultimi giorni hanno portato condizioni di tempo stabile, governato dalle nebbie su vaste aree dello stivale. In molte regioni assistiamo a giornate soleggiate, miti quasi fossimo all’inizio di settembre. Le perturbazioni agiscono poco ad Ovest delle Isole Britanniche, in pieno Oceano, portando precipitazioni su Inghilterra, Scandinavia e Russia Europea. Il resto del Continente si trova invece sotto una cappa anticiclonica senza precedenti, rendendo l’inverno una lontana chimera.
Giunti al tempo previsto per la giornata odierna, ecco proporre il suddetto barico contesto. Anticiclone stabilmente ancorato al Mediterraneo, con massimi poco a Nord del nostro arco alpino. Le nubi osservabili poco ad Ovest della Sardegna, figlie della depressione Oceanica, vanno a cozzare sul muro stabilizzante, frantumandosi. Si tratta comunque di nubi prevalentemente alte e stratificate, che riusciranno a raggiungere, spossate, i rilievi alpini occidentali, causando qualche debole fenomeno. Nevoso oltre i 1800 m. Sul resto del Paese avremo il sole, offuscato in talune regioni Settentrionali, dai residui nebbiosi della notte appena trascorsa.
Oltre al clima relativamente mite, avremo ancora elevati tassi di umidità relativa dell’aria, così che la notte e le prime ore del mattino si riveleranno ideali per la formazione di nuove nebbie e dense foschie. Fenomeno favorito dalla ventilazione debole o assente, perlopiù di direzione variabile.