La giornata odierna, primo ponte festivo in attesa del periodo natalizio, inizia all’insegna del cielo irregolarmente nuvoloso su molte delle nostre regioni. È bene quindi concentrarsi su quello che è l’immediato, ossia s’entra ufficialmente in quella fase di nowcasting, fatta di osservazioni d’immagini dal satellite e perché no, di sguardi al di fuori della mura domestiche. Un po’ quel che facevano i nostri avi, allorquando le carte di previsione non erano certo facilmente reperibili come oggi.
Tralasciamo per un attimo la previsione per le prossime ore e percorriamo la strada che ci condurrà verso l’intenso peggioramento oceanico. Sino a qualche giorno il quadro meteorologico del Mediterraneo vedeva la presenza di un vasto campo di alta pressione. I primi segnali di cedimento sono arrivati progressivamente, specie in quota, laddove abbiamo avuto infiltrazioni instabili di varia natura. Un’azione lenta, costante, inesorabile.
Una figura che poi, sfiancata, lasciava luogo a quel vortice ciclonico che ha portato il primo peggioramento del mese di dicembre. Una figura depressionaria, lo ribadiamo, che andava ad isolarsi in quota divenendo quella che comunemente viene chiamata goccia fredda in quota. Una figura, se così possiamo definirla, anomala, che và ad inserirsi in un contesto anticiclonico di divergenza tra suolo e quota. Ossia, in parole semplici, se al suolo v’è l’alta pressione, in quota può esservi l’opposto.
Ecco che quindi andiamo a spiegare il relativo ritardo verificatosi nelle precipitazioni, così come la minore intensità registrata in molte zone dello stivale, laddove i modelli a scala locale, pertanto maggiormente precisi, davano cumulati maggiori del previsto. Tuttavia pare importante sottolineare l’azione ossidante mostrata da tal figura ciclonica: se il weekend sarà caratterizzato da piogge talvolta intense lo dovremo anche a questo.
Piogge appunto, in un contesto di maltempo, acuto, che andrà ad interessare gran parte delle nostre regioni. Direi che l’immagine satellitare del mattino è piuttosto eloquente. Mostra il Mediterraneo occidentale interessato da blanda nuvolosità, concentrata essenzialmente all’estremo Sud della Penisola. Non sono altro che il residuo del pregresso peggioramento e che ancora ieri apportava precipitazioni a carattere sparso tra la Sicilia, la Calabria, la Puglia ionica e le coste del basso Tirreno, fin verso la Capitale.
La parte occidentale del nostra Mare mostra invece i primi segni del cambiamento in atto. Un vasto sistema frontale si estende dalla Francia fin verso la Penisola Scandinava, mentre poco ad Ovest del Golfo di Guascogna è possibile riconoscere un minimo di pressione attorno al quale, in senso antiorario, scorrono corpi nuvolosi, taluni chiari e ciottolosi quali evidenza dell’alimentazione fredda Nord Atlantica in arrivo.
Alimentazione che, in un primo momento, non giungerà sulle nostre regioni. Il minimo andrà difatti esaurendosi a contatto con le coste europee, risalendo fin verso i Paesi Bassi. Tuttavia al suo seguito avremo una profonda ondulazione ciclonica oceanica che si farà strada verso Francia e Spagna, laddove sussistono già le prime decise precipitazioni.
Il passo successivo, tra il primo pomeriggio ma soprattutto la notte, sarà quello della nostra Penisola. Dal Nordovest, verso la Toscana, le regioni del medio Adriatico, il Nordest e la Sardegna, avremo precipitazioni in crescita esponenziale, con possibilità di fenomeni temporaleschi.Le temperature caleranno e la neve subirà un progressivo calo ai 1200-1300 m dei settori occidentali alpini. Notte e prime ore del sabato che porteranno le maggiori precipitazioni in direzione del Nordest, del medio Tirreno e del medio Adriatico, mentre ad Ovest si assisterà ad un’attenuazione. Il Sud rimarrà un po’ ai margini, con le piogge, non di rilievo, che giungeranno, dalla Campania, sparse soltanto al pomeriggio del sabato. I venti saranno prevalentemente occidentali, mentre le temperature, dalal sera, sono attese in calo un po’ ovunque.