L’elemento saliente a breve termine.
In Atlantico si sta per concretizzare un cambiamento nella disposizione del motore depressionario principale, che si dirigerà verso il Portogallo. Così facendo richiamerà un promontorio anticiclonico africano verso l’Italia, alimentato da aria calda e che interesserà principalmente le Isole e le regioni Centro Meridionali. Al Nord si percepirà l’influenza della circolazione umida atlantica.
L’elemento saliente a medio termine.
A inizio Marzo la struttura anticiclonica verrà spodestata da un ritorno delle perturbazioni atlantiche, sospinte verso il Mediterraneo da una sostenuta circolazione di tipo occidentale. Nel contempo appare assai probabile la formazione di una cella anticiclonica in prossimità delle Isole Britanniche, che andrebbe a favorire lo scorrimento di un nucleo d’aria gelida di origine Artica sull’Europa centro settentrionale.
L’elemento saliente a lungo termine.
L’irruzione d’aria fredda potrebbe estendersi verso sud, ma secondo gli ultimi aggiornamenti uno degli obbiettivi potrebbe essere rappresentato dai Balcani e la Penisola Ellenica.
Il trend a lungo termine:
Se l’ipotesi suddetta trovasse riscontro è probabile che l’aria fredda vada a interessare principalmente le zone orientali peninsulari, mentre altrove risulterebbe meno invadente. Ciò nonostante potrebbero crearsi le condizioni ideali per un’accentuazione dell’instabilità dettata dai contrasti termici con l’aria più mite che potrebbe fluire dal basso Mediterraneo.
Elementi di incertezza:
Rispetto alle emissioni precedenti vi sono alcune novità. Anzitutto sembra che il blocco anticiclonico possa rivelarsi, almeno inizialmente, molto più fragile alla radice. Se così fosse si andrebbe a manifestare uno scorrimento d’aria umida e instabile sulla Penisola Iberica, diretto poi verso le nostre regioni. L’aria fredda andrebbe invece a inglobare vaste aree dell’Europa, confermano un trend che ci ha tenuto compagnia nell’arco dell’intera stagione Invernale. Sarà importante valutare se realmente si avrà un’accentuazione degli scambi di calore in senso meridiano, che andrebbero a facilitare lo scivolamento dei nuclei artici verso sud.
Fattori di normalità climatica:
I vari diagrammi termici rappresentativi delle varie località peninsulari ci mostrano come le temperature, dopo l’impennata del fine settimana, siano destinate a calare portandosi su valori grosso modo in linea con l’andamento medio stagionale. Permangono vari membri previsionali orientati verso un calo termico marcato dopo il 10 Marzo, ma trattandosi di proiezioni long range è lecito far ricorso a tutta la prudenza del caso.
Per quel che concerne le precipitazioni non appaiono invece novità sostanziali. Febbraio terminerà con dei surplus pluviometrici in varie zone della Penisola e Marzo dovrebbe iniziare all’insegna del tempo instabile.
Focus: evoluzione sino al 11 marzo 2010
Nel fine settimana il tempo diverrà stabile al Centro Sud e nelle Isole, ove tra l’altro giungerà aria calda dal Nord Africa. Al Nord pioverà domenica, mentre tra lunedì e martedì il tempo sarà bello un po’ dappertutto. Il clima sarà gradevole, anche se l’apice del caldo è atteso per l’ultimo giorno di Febbraio.
La prima settimana di Marzo dovrebbe riproporci un ritorno delle perturbazioni atlantiche e di conseguenza, oltre alla diminuzione delle temperature, avremo un peggioramento delle condizioni meteo. Successivamente, attorno al 10, il cambio circolatorio previsto in Europa potrebbe convogliare aria più fredda verso il Mediterraneo, interessando in particolare le aree orientali peninsulari e enfatizzando l’instabilità primaverile.
Evoluzione sino al 16 marzo 2010
Il primo scorcio primaverile potrebbe proporre condizioni atmosferiche particolarmente dinamiche, così come si conviene a quello che per antonomasia viene definito il mese “Pazzerello”.
In conclusione.
Quel che emerge chiaramente dall’analisi odierna è l’estrema dinamicità che dovrebbe caratterizzare il prossimo periodo. Stiamo entrando in Primavera e la dinamicità è quanto mai normale. Non stupiamoci quindi se a fasi particolarmente miti ne seguiranno altre più fredde e instabili.