Gli ultimi giorni di gennaio non hanno complessivamente proposto grossi scossoni rispetto al trend generale che si è andato affermato nell’arco di buona parte del mese: ciò è quanto emerge dalle anomalie termiche registrate nel corso dell’ultima settimana, dal 26 gennaio fino al 1° febbraio (fonte NOAA). L’azione rigida dell’anticiclone russo si è limitata ad interessare più direttamente le zone orientali europee lambendo anche Balcani e nazioni centrali del Continente.
Notiamo infatti scarti negativi pesanti dalla norma (anche di oltre 9-10 gradi) su parte delle nazioni baltiche, Bielorussia, Ucraina, Moldavia. Clima invece un po’ più mite della norma (scarti di 1-3 gradi) sulle aree occidentali europee, regioni alpine, Belgio, Olanda e parte della Germania. Nonostante l’ingresso di correnti più fredde artiche a tratti fin sul cuore del Mediterraneo, questo non è stato sufficiente per portare un periodo di temperature sottomedia sull’Italia.