E’ uscito ieri sul sito ufficiale della BBC News, il più famoso notiziario britannico, un articolo interessante, quanto provocatorio, sulla “fine” del Riscaldamento Globale, che, a quanto pare, è in fase di decrescita.
Anzitutto, si fa l’osservazione che le temperature globali non sono aumentate negli ultimi 11 anni, in quanto l’anno più caldo risale oramai al 1998, questo malgrado il forte aumento dei gas serra nell’atmosfera che si è nel frattempo misurato, che avrebbe dovuto condurre a record di caldo assoluti.
Due anni fa una ricerca della Royal Society tentò di dimostrare come l’aumento dell’attività solare avvenuto nel XX Secolo non potesse essere responsabile dell’incremento delle temperature terrestri, facendo un confronto con l’intensità dei raggi cosmici giunti sul nostro Pianeta negli ultimi 40 anni.
Ma lo scienziato solare Piers Corbyn ha invece recentemente sostenuto che l’impatto delle particelle cariche provenienti dal Cosmo, di intensità variabile sull’atmosfera terrestre a seconda dell’attività solare più o meno intensa, risulta essere maggiore di quanto finora creduto, e potrebbe essere il responsabile quasi per intero del riscaldamento intervenuto negli ultimi cinquant’anni.
La sua scoperta è, secondo l’autore, talmente importante da convocare un’apposita conferenza a Londra per la fine del mese.
Ma di fondamentale importanza per la regolazione delle temperature terrestri è il ruolo svolto dagli Oceani.
Una ricerca del Prof. Easterbrook della Western Washington University, sostiene che gli Oceani attraversano periodicamente cicli più caldi e più freddi, nell’arco di tempo variabile tra i 30 ed i 60 anni.
Il più importante è il ciclo delle oscillazioni della Pacific Decadal Oscillation, che è stata positiva per lungo tempo, mentre adesso, da pochi anni, ha iniziato a raffreddarsi.
Il periodo di raffreddamento globale compreso tra il 1945 ed il 1977 ha coinciso con una fase fredda della PDO, verso la quale ci stiamo avviando anche adesso.
Questo, stando al Prof. Easterbrook, il calo della PDO dovrebbe garantirci almeno 30 anni di raffreddamento globale!
Ma non tutti sono concordi con queste teorie.
Al britannico Met Office Hadley Centre sono ancora convinti della validità della Teoria del Riscaldamento Globale.
Dicono che nei loro modelli climatici tengono conto sia delle variazioni solari che dei cicli oceanici, e che quindi il Global Warming non procede in linea retta, ma attraverso oscillazioni, con pause ed anche brevi periodi di raffreddamento.
Ad ingarbugliare maggiormente la questione c’è la dichiarazione di Mojib Latif, un membro dell’IPCC, che dice che, effettivamente, potrebbe essersi innescato un meccanismo di raffreddamento del mondo della durata di 15 o 20 anni.
E’ un membro di primo grado nell’IPCC, in quanto è uno dei massimi modellisti climatici, e lavora presso l’Istituto Leibniz di Scienze Marine dell’Università di Kiel, in Germania.
Secondo lui, tra 15 o 20 anni, allora l’effetto antropico vincerà quello naturale, ed il clima si riscalderà con un “effetto valanga”.
Non concordano con lui, invece, gli esperti del Meteoffice, i quali affermano che, tra il 2010 ed il 2016, almeno tre anni saranno più caldi del 1998.
Ovviamente, gli scettici ribattono che invece è molto più probabile un raffreddamento, almeno fino al 2030.
Non ci resta che vedere quello che si verificherà nei prossimi anni, intanto, notiamo che, attualmente, le indicazioni di un arresto del Global Warming ci sono tutte, vediamo se si manterranno prossimamente.
L’articolo originale è all’indirizzo: news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/8299079.stm