L’evoluzione prospettata dal Centro Meteo americano, da cui anche oggi ci sono conferme, sono, permetteteci questa affermazione: scioccanti.
Ma non troviamo altra definizione se non questa per le previsioni per metà mese, considerando che saremo a metà Luglio, ovvero quel periodo dell’anno che nel Mediterraneo centrale e occidentale dovrebbero essere caratterizzato dal costante bel tempo, senza intemperie come quelle tracciate dai super calcolatori.
Il Centro Meteo americano (e non solo), prospetta che un’area di bassa pressione dovrebbe formarsi, sul finire della settimana proveniente nel Golfo di Biscaglia, e intensificarsi sensibilmente nel Mar Mediterraneo occidentale durante il prossimo week end, e dare genesi una serie di profonde aree di bassa pressione, ovvero cicloniche, che potrebbero avviare un periodo di ricorrente maltempo, non di certo tipico di Luglio, ma di stampo di inizio Autunno, riscontrabile oggettivamente in Settembre. Ma anche questo paragone può essere fuorviante.
Innanzitutto, trattandosi di tendenze meteo oltre i 5 giorni di previsione, in un contesto che per gran parte d’Italia – statisticamente – dovrebbe essere dominato dal bel tempo, preferiamo avere conferma di tale linea di tendenza, che tuttavia non è “fantameteo”, essendo prospettive il cui impianto evolutivo viene prospettato a meno di una settimana di distanza. E lo ricordiamo, siamo nel 2018, in un’epoca in cui la meteorologia ha raggiunto elevati standard di affidabilità.
Ma il clima terrestre sta cambiando, e questo complica l’affidabilità delle previsioni meteo.
Lo abbiamo detto prima, siamo in quel periodo dell’anno che dal punto di vista climatico dovrebbe essere caratterizzato dal bel tempo. Addirittura, la metà del mese vedeva nel passato periodiche ondate di caldo.
Perciò una previsione come quella di cui parliamo ancor oggi è senz’altro fortemente anomala, e troverebbe riscontro addirittura in alcuni scenari visti nel 2002, quando varie aree cicloniche interessarono l’Italia durante la stagione estiva.
Insomma, l’Estate 2018, continuerà a mostrare quella variabilità che l’ha contraddistinta fin dai suoi albori, quando già in Giugno abbiamo osservato un’alternanza praticamente costante i periodi di bel tempo ad acute raffiche di temporali.
Il clima di questo mese di Luglio continua ad essere assurdo, ciò soprattutto se osservato in una visione più ampia, quella europea. Nelle Isole Britanniche, caldo e siccità stanno prosciugando i fiumi, i verdi prati inglesi stanno ingiallendo ad iniziare dalle aree più protette dai venti oceanici. Questo ha rari precedenti.
Piove come non dovrebbe succedere in varie regioni mediterranee. In Spagna al caldo torrido, anche a 40°C (normale in questo periodo) si aggiungono temporali con grandine, tornado, nubifragi (questi assolutamente inusuali a luglio).
In Grecia, dove a Luglio piove pochissimo, ci sono grandinate, temporali, alluvioni lampo.
In Italia laddove si scatenano temporali, questi assumono intensità inusuale. E avvenuto anche domenica pomeriggio in Friuli e poi nelle coste venete, terrorizzando molti bagnanti, in quanto i temporali hanno poi raggiunto la costa con grandine, fulmini e nubi minacciose di chissà che evento meteo.
Or ora abbiamo le previsioni di un guasto per il prossimo week end di cui parleremo ampiamente.
E in tutto ciò ci sarebbe un’aggravante: farebbe caldo, ci sarebbe molta umidità, e quindi quel mix di energia che alimenterebbe i fronti temporaleschi. Tale circostanza settembre si manifesta con rarità, perché ben presto il caldo verrebbe spazzato via, ma a Luglio, e soprattutto secondo le previsioni, non sarà così.
Ci sarebbe una fase di basse pressioni con caratteristiche simil tropicali, con aree temporalesche organizzate in fronti, caldo umido, e rischio di piogge pesanti.
Insomma, se le previsioni del centro meteo americano saranno confermate, avremo un periodo che sarebbe indiscutibilmente anomalo, e tutt’altro che tipico dell’Estate mediterranea. Previsioni che comunque cambiano, e che cambieranno, ma che vedono a loro favore arretramento verso sud del ITCZ, una corrente equatoriale che gli scorsi giorni ha determinato record di calura nel vicino deserto del Sahara, e che in qualche modo influenza anche il clima del Mar Mediterraneo, e quindi dell’Italia.
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