Giunti alla conclusione del 2006, tempo di bilanci non solo in campo meteorologico, ci si chiede quale sarà il futuro climatico del Continente europeo. In apprensione per le notizie che giungono sovente dalla Comunità Scientifica internazionale, indicanti un progressivo riscaldamento della terra. Fiduciosi nella volontà, più o meno concorde, nel porre rimedio ad una situazione che, probabilmente, ha nell’uomo il proprio fautore.
Nel contempo si sta alla finestra e si osserva, giorno dopo giorno, il tempo che fa. Ci si stupisce delle bizze termiche, o ancora delle precipitazioni. Abbondanti in talune circostanze, pressoché nulle in altre. Giorni miti, alternati ad altri mai troppo freddi. Eppure siamo in inverno, è innegabile, ma è bene rammentare che l’Italia è avvolta da un caldo mare: il Mediterraneo.
Un’azione mitigante, specie sul lato Tirrenico. Una sorta di piccolo motore termodinamico in un più grande meccanismo. Quello Atlantico. E così, giunti al 30 dicembre, dobbiamo riportare una cronaca meteorologica all’insegna della perdurante stabilità. Per giunta, da oggi, vi sarà un elemento, non certo nuovo, bensì costante nel recente passato. Il contributo subtropicale. Lecito quindi, seppure per una breve fase, il conseguente aumento delle temperature su tutte le regioni.
Segno che risultano evidenti non appena si và a raffrontare la situazione odierna con quella di alcuni giorni fa, allorquando l’aria fredda persisteva nei bassi strati provocando forti inversioni termiche in pianure e valli. Addirittura giornate di gelo su molte località pianeggianti della Pianura Padana. Il cambio di rotta è stato palese appena ieri, quando le zone interessate dal suddetto fenomeno si sono notevolmente ridotte. Stamane l’evidenza è ancor maggiore, domani ulteriormente.
Sebbene vi sia presenza anticiclonica, peraltro in rinforzo, vi saranno zone in cui avremo nubi in aumento. Il Sud, laddove giungono refoli freddi associati alla vasta circolazione a carattere gelido che ha interessato il Medio Oriente. Il Nordovest, laddove invece vi saranno infiltrazioni umide oceaniche, in quota, annesse al vasto sistema depressionario polare in Atlantico. Addensamenti che, per via orografica su alta Toscana e Levante Ligure, potranno dar vita a locali deboli piovaschi.
Figura, quest’ultima, che risulterà quanto mai decisiva nelle sorti meteorologiche dei primi due giorni dell’anno, quando appare certo un peggioramento, rapido ma incisivo, per ingresso di saccatura Nord Atlantica sul bacino del Mediterraneo. Evoluzione che seguiremo attentamente, ma che darà vita ad una fase instabile derivante da accessi contrasti termici per ingresso di sostenute correnti Settentrionali in scorrimento sull’aria mite subtropicale preesistente.
Il resto della Penisola beneficerà di una nuova giornata stabile e sostanzialmente soleggiata, anche se sul medio Tirreno e la Sardegna vi potranno essere locali addensamenti per nubi stratiformi.