Ci siamo, il ticchettio del conto alla rovescia sta per concludersi. Il caldo, l’afa, il sole, il clima estivo, appaiono senza scampo. Dopo averci tenuto compagnia per giorni e giorni, intervallati da qualche piccola pausa rinfrescante, ora sembrano abdicare definitivamente, a favore dell’autunno. Cenni che divengono visibili su varie zone dell’Europa occidentale, ove piogge e fresco guadagnano terreno. La cronaca della giornata passata dice che un’intensa ondata di maltempo ha investito la Spagna sud orientale, ove la presenza di un ciclone dava vita a intensi rovesci, grandinate, colpi di vento, allagamenti.
La Russia, invece, si prepara a ricevere la prima ondata di freddo della stagione. Un nucleo Artico sta scorrendo lungo il bordo orientale di un campo anticiclonico arroccato in Scandinavia, lentamente si posizionerà sull’Europa nord orientale e potrà avere persino delle influenze, da stabilirne l’intensità, sulle nostre regioni. Ma fin da oggi, si evince dal titolo, i primi cenni di un cambiamento si faranno strada al nordovest.
L’ausilio dell’immagine satellitare rimarca la persistente campana anticiclonica africana in possesso del Mediterraneo, settori centro orientali. Le perturbazioni atlantiche scorrono verso sud ovest, ecco allora che si spiega la formazione di quel ciclone iberico descritto pocanzi. Figura che potrebbe in qualche modo metterci in guardia su ciò che andrebbe a colpirci nei prossimi giorni. Rammentiamo infatti che in genesi l’ondata bollente colpì anche l’Iberia, fornendo quel carburante necessario alla manifestazione di fenomeni violenti in seguito all’ingresso di refoli freschi oceanici.
L’azione stabilizzante sarebbe facilmente intuibile se focalizzassimo l’attenzione sul Mare di Sardegna, ove si osservano, da 48 ore, corpi nuvolosi tentare strenuamente un’avanzata orientale. Ma la potenza africana è tale che ogni tentativo, sino a ieri, si rivelava blando. Oggi, invece, le previsioni lo confermano, le umide correnti sud occidentali riusciranno a scovare una piccola falla, incuneandosi al nordovest e determinando una crescita di quella instabilità diurna foriera dei rovesci e dei temporali pomeridiani.
Fenomeni che andranno ad interessare principalmente le aree alpine e prealpine di Piemonte e Valle d’Aosta, anche se non sono da escludere degli sconfinamenti verso le aree montane dell’alta Lombardia, del ponente ligure e sui crinali del nordest. Qualche sporadico nucleo precipitativo va affacciandosi in prossimità delle coste occidentali sarde, ma non vi sarà ancora modo che ne vengano interessate. Bisognerà attendere la giornata di domani.
Il resto della penisola godrà del tempo stabile, non sempre soleggiato, che da giorni caratterizza quest’ultimo scorcio stagionale. Le temperature potranno raggiungere valori decisamente elevati su tutte le regioni, in modo particolare al meridione e sulle Isole. Non saranno rare, come accaduto ieri, punte di 37-38 gradi in aree interne, ove l’influenza marina, le brezze, si rivelano assenti. Insomma, dovremo ancora patire il caldo, ma abbiamo detto più volte che è il prezzo da pagare affinché le figure cicloniche in Europa segnino il definitivo passaggio stagionale.