L’intensa ondata di gelo si va lentamente ritirando dal Centro-Ovest Europa e non solo dall’Italia, per merito di una vastissima circolazione depressionaria che affonda le proprie radici fin sulla Penisola Iberica, contribuendo al pescaggio di masse d’aria molto più temperate dal Nord Africa. L’interazione temperata ed umida oceanica scorre dalla Penisola Iberica verso l’Italia, contribuendo al passaggio di varie perturbazione, di cui un intenso fronte si osserva alle porte dell’Italia Settentrione, ove si attende un peggioramento nelle prossime ore.
L’emergenza per il gelo, la neve ed il gelicidio rimane ancora ai massimi livelli su tutto il Nord, mentre le regioni centro-meridionali sono interessate dal richiamo di correnti ben più miti meridionali. Lo Stivale è dunque letteralmente spaccato dal punto di vista meteorologico, ma questo è avvenuto di sovente nell’ultimo periodo. Non a caso, il grande gelo non è riuscito a sfondare il Meridione e, solo per un breve frangente dello scorso week-end, si è avuto un raffreddamento termico con neve a quote basse.
Il rialzo termico, nelle ultime 24 ore, è stato rapidissimo su tutto il Centro-Sud, con scarti termici davvero notevolissimi, che peraltro avevamo messo in preventivo, in considerazione del fatto che, a differenza della Val Padana, su queste aree non si formano cuscini freddi e le variazioni di temperatura sono piuttosto immediate.
Fra i casi più eclatanti da evidenziare quest’oggi, spicca la costa abruzzese, dove il vento di libeccio che ridiscende il crinale appenninico ha portato una notevolissima impennata termica, scalzando completamente il freddo pre-esistente. Basti pensare che a Pescara ad esempio si sono raggiunti i 20 gradi, ma solo ieri mattina la minima era addirittura di 6 gradi al di sotto dello zero. Molto elevati i valori anche sulle zone appenniniche esposte alle raffiche di vento favonico, con incrementi termici ancor più marcati, dopo le gelate fortissime da inversione della giornata precedente. Non sono mancate punte massime di 20 gradi anche sulle due Isole Maggiori.
Situazione ben differente al Nord, ancora in ginocchio ed in attesa delle prossime nevicate che, pur coinvolgendo zone più limitate rispetto all’episodio di ieri sera, potrebbero ancora cadere sulla metropoli milanese, andata letteralmente in tilt dopo i 25-30 centimetri caduti nella scorsa notte con temperature costantemente oscillanti fra i 3 ed i 4 gradi sotto lo zero. Si è dunque trattato di neve piuttosto farinosa, mentre la neve in arrivo nelle prossime ore rischia d’essere più bagnata o di dar spazio a pioggia con rischio gelicidio. Sulla Val Padana orientale il cuscinetto freddo si è già dissolto, specie sul Friuli Venezia Giulia, mentre sulle rimanenti zone le temperature sono in lenta risalita, ma su valori ancora prossimi a zero gradi. Ecco una rassegna fotografica riguardante Milano e circondario questa mattina, dopo l’intensa nevicata. L’ultima immagine si riferisce a Verbania e al Lago Maggiore.