SBUFFI D’ARIA FRESCA ATLANTICA – Lo strapotere dell’anticiclone africano non c’è più nemmeno sul Mediterraneo, sebbene non si sia ancora intrapresa una vera svolta. Le correnti oceaniche tendono infatti ancora a scorrere sull’Europa Centro-Settentrionale e l’immagine satellitare evidenzia una saccatura perturbata sfondare fin sulla Francia e le coste settentrionali iberiche, a testimoninanza di un tentativo dei sistemi perturbati di portarsi alle nostre latitudini. Sul bacino del Mediterraneo riescono per il momento a penetrare solo deboli infiltrazioni d’aria fresca che sfruttano la perdita di potenza dell’anticiclone in atto già da alcuni giorni. Nei bassi strati permane però quella bolla d’aria molto calda, al momento ancora non spodestata da alcuna decisa irruzione fresca.
VIVACI TEMPORALI POMERIDIANI – Il contesto meteo sull’Italia non ha subito sostanziali variazioni, salvo un’ulteriore accentuazione dell’instabilità atmosferica. La maggiore nuvolosità, localmente presente fin dal mattino, ha frenato quindi il riscaldamento: le temperature hanno subito caldi davvero poco significativi, con punte che in alcune località, fra cui Firenze e Perugia, hanno raggiunto i 37 gradi, salvo poi crollare nel pomeriggio sotto l’azione dei temporali. Da metà giornata le celle temporalesche hanno preso vigore dapprima sulle aree montuose, per poi sconfinare sui settori limitrofi ma anche in pianura e sulle coste al Centro.Sud. Si è trattato di acquazzoni a carattere locale, che non hanno spesso contribuito ad alleviare la sensazione di calura, a causa dell’afa.
FENOMENI ANCHE VIOLENTI – Il serbatoio d’aria caldo-umida presente nei bassi strati è il vero motore di questi temporali. Ora nel week-end si approssimeranno masse d’aria più fresche in quota e l’accrescimento dei contrasti termici potrà pertanto causare il rischio di temporali anche più intensi.