Febbraio 2012 ha chiuso con l’alta pressione ed una nuova severa impennata termica, con valori localmente da record che si contrappongono a quello che è stato il gelo storico della prima parte del mese. Questo ribaltamento di fronte così importante è da attribuire all’anticiclone delle Azzorre, che si è insediato ora su buona parte dell’Europa Centro-Occidentale spingendosi addirittura con le propaggini più settentrionali verso le zone sud della Scandinavia ed abbracciando anche quasi tutto il Regno Unito. Flusso atlantico confinato sempre più a nord, mentre sul bordo orientale dell’alta pressione non è cessato l’afflusso d’aria fredda diretto verso le zone orientali del Continente, con una depressione sempre molto attiva tra Turchia e Mediterraneo Occidentale.
La fortezza anticiclonica si è consolidata sull’Italia, abbracciando quasi l’intero Paese: un certo divario barico tra i versanti nord e sud dell’Arco Alpino ha attivato locali correnti favoniche, che si sono propagati alle vallate alpine e prealpine, ma anche alla pianura piemontese. L’onda orografica di nubi alte (velature) sottovento alle Alpi nord-occidentali ha messo in evidenza il debole flusso di correnti da nord in quota, le quali poi hanno avuto modo di sfociare in alcune vallate, producendo caldo davvero anomalo per il periodo, soprattutto a quote di montagna dove è più evidente l’eccezionalità con valori di stampo quasi estivo.
Temperature da primavera inoltrata si sono in particolare raggiunte sul Piemonte, con punte di ben 27 gradi di Val di Susa ed oltre 26 gradi nel cuneese. Notevoli anche i 24 gradi di Aosta, mentre in Svizzera si sono toccati ben 25 gradi a Locarno. Fra i nuovi record di caldo per febbraio raggiunti nelle stazioni dell’Aeronautica segnaliamo Mondovì, nel cuneese, con +25.6°C che ha polverizzato il record precedente di +23.6°C del febbraio 1990. Nuovi record anche in Alto Adige: Dobbiaco ha raggiunto i +14.6°C (precedente record di +14.2°C del febbraio 1989 e 1991), mentre Bolzano con +23.1°C stabilisce per la terza volta nel mese il nuovo primato di caldo mensile.
Sul resto d’Italia ha prevalso il sole, ma con temperature per il momento più basse, ma comunque prossime ai 20 gradi in talune località, tra Lazio, Calabria ionica e Sardegna. Rispetto al resto del Nord-Ovest, in Liguria sulle coste si sono avute anche nubi basse: Genova non ha raggiunto nemmeno i 15 gradi, con limitata escursione termica tra giorno e notte. Il relativo freddo, che insisteva nei giorni scorsi, è ormai terminato sulle regioni adriatiche ed al Sud, mentre non è cessato il flusso di correnti nord-occidentali che ha comunque comportato residui addensamenti irregolari, i quali si sono addossati principalmente alle coste tirreniche della Calabria.