Alcuni recenti studi internazionali hanno dimostrato una diminuzione della velocità del vento in diverse parti del globo, tra cui tutta l’Australia. Tuttavia, i risultati più recenti del CSIRO mostrano che la velocità media del vento in Australia è in aumento.
Gli scienziati del CSIRO Marine and Atmospheric Research, in Australia, hanno analizzato le misurazioni della velocità del vento per capire le cause delle variazioni che avvengono in prossimità della superficie ed esplorare le tendenze a lungo termine della velocità in tutto il Continente.
“Dalla mappatura precedente del CSIRO emerge che abbiamo una buona disponibilità di energia eolica in tutta l’Australia e, con lo sviluppo di parchi eolici, c’è un bisogno crescente di capire come i cambiamenti climatici possono influenzare la risorsa vento”, spiega Alberto Troccoli, autore principale del documento pubblicato nel Journal of Climate.
“La produzione di energia eolica è prevista notevolmente crescita nei prossimi anni e il sistema elettrico associato sarà soggetto a variazioni di diverse centinaia di megawatt a seconda della disponibilità del vento.
“La possibilità di quantificare con precisione queste variazioni a lungo termine è essenziale per il settore da un punto di vista economico” ha detto lo studioso Italiano.
Il rapporto tra le varie fonti di energia e la meteorologia è oggetto di una conferenza internazionale tenutasi sulla Gold Coast nel mese di novembre.
Il Dott. Troccoli ha detto che mediamente, in tutta l’Australia, la velocità del vento misurata ad un’altezza di 10 metri è aumentata del 0,69% annuo a fronte di un calo del 0,36% per velocità del vento misurata a 2 m di altezza. Il periodo di riferimento è 1989-2006.
Stime accurate delle tendenze a lungo termine sulla velocità del vento hanno lo scopo di fornire un utile indicatore per i cambiamenti della circolazione nell’atmosfera e sono preziosi per la progettazione e il finanziamento di settori quali l’energia eolica.
“Un aspetto fondamentale per la raccolta dei dati in modo corretto, al fine di un utilizzo non solo sotto l’aspetto climatico ma anche energetico, è la standardizzazione delle stazioni di registrazione vento.
“Le osservazioni del vento, come le altre variabili meteorologiche, sono sensibili alle condizioni in cui sono osservati. – Per esempio, può dipendere dalle caratteristiche topografiche, dalla vegetazione e gli sviluppi urbani dove si trova la strumentazione”.
Il team ha rilevato che l’andamento della velocità del vento in Australia è decisamente sensibile all’altezza della stazione, con i venti misurati a 10m che mostrano una tendenza opposta e positiva rispetto a quella che emerse in un precedente studio e che prese in considerazione venti misurati soltanto a 2m.
Venti leggeri misurati a 10 m, un’altezza che meglio rappresenta il libero flusso atmosferico, tendono ad aumentare più rapidamente rispetto alla media, mentre i forti venti aumentano meno rapidamente rispetto alla media venti. Un vento leggero o forte, misurati ad un’altezza di 2m, tendono a variare linearmente con i venti medi.
“Il nostro lavoro mostra una serie di sfide con la consistenza delle osservazioni durante il periodo di funzionamento e tra i siti in tutta l’Australia.
“La qualità del set di dati dipenderà dalla qualità dei siti, con particolare riguardo alla procedura di misurazione, la manutenzione della strumentazione e registrare in modo dettagliato la storia del sito”, dice il Dott. Troccoli.
Lo studioso conclude affermando che il lavoro avrà implicazioni per una varietà di settori oltre a quello dell’energia eolica compresa la costruzione dell’edificio, l’erosione delle coste e sui tassi di evaporazione.
La ricerca è stata in parte finanziata da una sovvenzione della Australian Climate Change Science Program sostenuta dal Dipartimento australiano del cambiamento climatico e per l’efficienza energetica.