PRIMAVERA STAGIONE DI MALESSERI Spesso si dice che la primavera rallegra e porta il buon umore, con l’aumento delle ore di luce ed i primi tepori che consentono di lasciarsi alle spalle il freddo invernale: sarà pur vero almeno in parte, ma per tantissime persone questa stagione rappresenta un vero incubo e non ci stiamo riferendo agli amanti dell’inverno. Sarebbero infatti addirittura 18 milioni gli italiani che soffrono di allergie (dal 1950 a oggi c’è stato un incremento di soggetti allergici dal 10 al 30%, soprattutto i bambini in particolare nei centri urbani) e questo è il periodo in cui disturbi quali asma, respiro faticoso, prurito e bruciore agli occhi, rinite allergica faranno loro compagnia per almeno 2 mesi. La primavera è infatti la stagione in cui gli alberi sono in fiore, i pollini in movimento per la Natura che gradualmente si risveglia dopo il letargo invernale. Non ci sono solo le allergie: debolezza, irritabilità, ansia, insonnia e a volte persino depressione sono sintomatologie molto comuni in primavera.
ALLERGIE, IL PEGGIO TRA APRILE E MAGGIO I sintomi dell’allergia, questa primavera, sono arrivati in anticipo di un mese abbondante (già poco dopo metà febbraio) a causa della fioritura precoce delle graminacee e di alberi “allergizzanti” come betulle ontani e cipressi. Aumenta dunque la quantità di pollini in atmosfera anche di 7 volte (vedi Roma) passando di colpo da 3 mila a 21 mila solo per singolo tipo di pianta. Il clou della pollinazione, soprattutto delle graminacee, è atteso tra Aprile e Maggio, mentre i pollini di cipresso e mimosa hanno ora lasciato il passo alle parietarie. E’ bene dunque tener presente che per molti soggetti la fase più critica sarà nella tarda primavera: sarebbe quindi opportuno prendere per tempo tutte le precauzioni necessarie, a cominciare dai test allergologici (nel caso in cui non si sappia di essere allergici) o affidandosi alle più comuni terapie antistaminiche.
CLIMA IDEALE PER LE ALLERGIE Un’invasione di pollini in piena regola, quest’anno ulteriormente favorita dal clima che ha visto il caldo anticipare le tappe con temperature che da settimane si mantengono ben sopra i livelli tipici del periodo. Tra le cause principali del proliferare sempre crescente di allergie negli ultimi anni vi sono cause più generali come l’inquinamento, la vita cittadina e lo sviluppo di un verde urbano che punta su piante altamente allergizzanti come per esempio l’ambrosia, le betulle e i cipressi. In che modo smog e stili di vita influenzano una predisposizione di questo tipo? Da un lato, le particelle di Pm10 trasportano gli allergeni, facendoli penetrare più a fondo di quanto non riescano a fare in modo autonomo e, alcuni studi dimostrano come l’inalazione delle polveri sottili in combinazione con i granuli di polline porti a una crescita della produzione di anticorpi allergeni che aumenta la predisposizione del paziente alle allergie.
PREVENZIONE E RIMEDI Per prevenire i fastidi sono fondamentali le prove allergiche e molto utili anche i vaccini, ma in questo periodo ormai è tardi secondo gli esperti: la vaccinazione deve iniziare a gennaio e chi non si è vaccinato dovrebbe cominciare una terapia con i farmaci, utili anche contro gli attacchi acuti. E’ utile rivolgersi al medico per “spegnere” i fastidi da pollini, evitando le cosiddette cure “fai da te”. Per un contrasto serio alle allergie, servirebbero regole per disciplinare e riprogettare lo sviluppo del verde urbano, mediante l’uso di piante non allergeniche (come acacia, acero ippocastano, corbezzolo, palme, agrumi, magnolia, alloro) e monitoraggio continuo dei pollini. In base al bollettino settimanale dei pollini fornito dall’AIA (Associazione Italiana di Aerobiologia), le zone al momento con maggiori concentrazioni di pollini delle specie più diffuse sono le Prealpi e la Pianura Padana, seguite dal Centro Tirreno e Sardegna: in queste ultime zone si attende nella prossima settimana un incremento dei pollini presenti nell’aria.