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Caldo rovente sulla Penisola Iberica, regime ciclonico confinato al Nord Europa

di Mauro Meloni
13 Giu 2009 - 17:50
in Senza categoria
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In questa veduta d'insieme del Continente possiamo notare i due sistemi perturbati che ancora influenzano lo scenario meteo su diverse aree del Nord Europa, area carpatico-danubiana, Mar Nero e Russia Europea. Si consolida nel frattempo l'anticiclone sul Mediterraneo Centro-Occidentale, con aria molto calda pompata sulla Spagna (nuvolaglia per il momento poco significativa), ove sono stati addirittura superati i 40 gradi. Copyright 2009 Eumetsat.
Una doppia circolazione ciclonica ad occhiale domina ancora lo scenario sul Nord Europa, determinando condizioni climatiche relativamente fresche ed instabili: il primo vortice è centrato sulle nazioni baltiche, mentre un secondo perno ciclonico è posizionato ad ovest delle Isole Britanniche. Quest’ultima area ciclonica si va man mano estendendo verso latitudini meridionali, andando a generare una saccatura in progressiva estensione all’Atlantico Portoghese e alle Canarie.

Il suddetto affondo ciclonico stimola così l’ulteriore risalita dell’anticiclone africano verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo. L’espansione anticiclonica convoglia aria molto calda dalle latitudini sub-tropicali, responsabile delle temperature molto elevate soprattutto sulla Penisola Iberica. Un’intensa ondata di caldo interessa in particolare la Spagna, con picchi anche quest’oggi di 40-41 gradi su alcune località dei settori interni meridionali (Moron 41 gradi, Siviglia 40 gradi).

La nuvolosità che ha raggiunto la Penisola Iberica non deve tranne in inganno, ma è semmai un chiaro segnale dell’afflusso di correnti calde nord-africane, le quali precedono la parte più avanzata del fronte atlantico, in lento avvicinamento alle coste nord-occidentali iberiche. Sullo scenario continentale sta irrompendo con sempre maggiore enfasi la figura anticiclonica, limitando alle aree settentrionali europee l’influenza di un regime di bassa pressione.

L’attività del ciclone baltico appare ancora piuttosto vivace e dobbiamo sottolineare anche oggi la formazione di notevoli celle temporalesche fra il Mar Nero e la Russia Europea. Queste enormi aree convettive sono causate dagli eccessivi contrasti termici fra le masse d’aria fresca di natura polare e quelle sub-tropicali. I settori sud/orientali del Continente Europeo sono infatti interessati da un’ondata di caldo dello stesso tenore di quella in atto sulla Spagna. I termometri hanno raggiunto punte non lontane dai 40 gradi sui settori meridionali della Turchia e su talune località della parte più meridionale della Russia Europea.

Il promontorio anticiclonico sub-tropicale si sta intanto estendendo in maniera sempre più decisa anche sull’Italia, con inevitabili riflessi sulle temperature che mostrano i primi significativi aumenti. Il maggiore riscaldamento solare e l’afflusso d’aria più umida nei bassi strati, in genere prodotta dalle brezze marine, sta favorendo una cumulogenesi più vivace lungo le catene montuose.

L’attività cumuliforme è supportata dagli ultimi refoli di correnti d’aria leggermente più fresca, che ancora scorre da nord/ovest verso sud/est alle quote medio-alte dell’atmosfera. Questi contrasti termici favoriscono pertanto la convezione, che però viene al tempo stesso inibita dalla forza crescente della struttura anticiclonica. Per questo motivo abbiamo a che fare con formazioni nuvolose pressoché improduttive, anche se è stata segnalata debole attività elettrica a carattere localizzato sull’Appennino Marchigiano.

L’afflusso caldo nord-africano, in azione sulla Penisola Iberica, sta bussando le porte anche verso i mari più occidentali dell’Italia. Non a caso le temperature più elevate sono state raggiunte in Sardegna, la porta più vicina della lingua d’aria calda in avvicinamento da ovest, con punte di 35 gradi sul cagliaritano. Sul resto d’Italia, i valori più elevati hanno raggiunto i 31-32 gradi su alcune località interne di pianura o di fondovalle del Centro-Nord. Il caldo dovrà fare ancora sul serio su buona parte dello Stivale, mentre le infiltrazioni instabili in atto sulla Penisola Iberica giungeranno a lambire anche le Alpi, ove vedremo la fioritura di qualche temporale pomeridiano fin da domani.

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