Nella città di Montgomery, in Alabama, la temperatura martedì 7 dicembre ha raggiunto i 26,1°C, valore di oltre 10°C superiore a quello medio delle massime di dicembre, che è di 15,6°C. Ugualmente notevole, il 7 dicembre, il caldo in una vasta area degli Stati Uniti orientali. Noi vi segnaliamo alcune delle massime più siginificative: Wilmington (North Carolina) 25,6°C, Charleston (South Carolina) 25,6°C, Macon (Georgia) 24,4°C, Savannah (Georgia) 25,0°C, Mobile (Alabama) 25,6°C, Jackson (Mississippi) 22,8°C, New Orleans (Louisiana) 25,0°C.
Ma in questo 7 dicembre la rimonta di aria calda sul lato orientale di una bassa pressione centrata, alle 12 GMT, tra Indiana e Illinois (12 ore dopo il minimo si era spostato all’altezza del nordovest dello stato di New York) ha portato temperature insolitamente elevate anche più a nord, come dimostrano le massime di 22,8°C a Charleston (West Virginia), 23,3°C a Huntington (West Virginia), 19,4°C a Lexington (Kentucky), 19,4°C a Columbus (Ohio).
Negli stati del Nordest, interessati direttamente dalla perturbazione associata alla suddetta depressione, è stato invece un giorno di pioggia, con temperature comunque piuttosto miti. A Philadelphia estremi 3,9°/12,2°C e 22,1 mm, a Providence (Rhode Island) -1,0°/6,7°C e 24,6 mm, a Boston -1,0°/7,2°C e 24,4 mm, a Newark (New Jersey) 1,1°/8,9°C e 15,7 mm, a New York JFK 3,9°/11,1°C e 20,8 mm, a Syracuse (New York), città nevosissima in dicembre (è una di quelle lungo le “snow belts”, dove si manifesta l’effetto lago, soprattutto in dicembre, prima che i laghi gelino), -2,8°/7,8°C e 12,7 mm. Solo nell’estremo nordest, nel Maine, si è vista le neve. Un paio di estremi termici e di equivalenti in pioggia della neve caduta in questo stato: Portland -6,1°/-3,9°C e 30,7 mm, Rumford -8,8°/-6,1° e 19,3 mm.
Pioggia e mitezza anche sul Lago Michigan, dove era in azione il ramo occluso del sistema perturbato associato alla depressione: a Detroit estremi 4,4°/15,0°C e 30,2 mm, a Muskegon 1,1°/6,7°C e 33,3 mm.
Osservando la situazione a 850 hpa alle 12 GMT del 7 dicembre, notiamo che, per effetto della depressione, la isoterma +10°C, che nella parte centrale del paese era “bassa” di latitudine, transitando sul confine tra Arkansas e Louisiana, a est risaliva molti gradi verso nord, tagliando in diagonale il Tennessee, abbracciando tutto il Kentucky e buona parte della Virginia. La isoterma +5°C, che a ovest penetrava anche in territorio messicano, a sud di El Paso, si portava anch’essa sempre più a nord procedendo verso gli stati più orientali andando a passare sui cieli tanto di Detroit quanto di New York. Con quasi tutta la regione dei Grandi Laghi compresa tra le isoterme +5° e 0°C, in condizioni quindi di assoluta mitezza per il periodo, soltanto il Vermont e, soprattutto, il Maine (dove nell’estremo nord transitava addirittura la -10°C) erano interessati da masse d’aria fredda.
Da notare infine il carattere baroclino della depressione, con il minimo in quota posizionato più a ovest di quello al suolo, fatto che da un lato favorisce normalmente fenomeni più intensi, dall’altro, nel caso specifico, ha favorito lo scorrimento di aria piuttosto calda in quota anche nella regione dei più occidentali fra i Grandi Laghi e sugli stati adiacenti, con la 0°C a 700 hpa (corrispondenti nella circostanza a circa 2900 metri) che toccava quasi l’estremità sud del Lago Michigan.