L’immagine satellitare, stamane, parla da sé. Necessiterebbe di ben pochi commenti, perché risulta evidente – anche ai più distratti – come la situazione stia evolvendo celermente. Tutta quella nuvolosità, con tanto di intensi temporali al seguito, collocata tra il Mare di Sardegna e il Tirreno centro meridionale non è altro che il risultato dell’azione ciclonica operata dalla zona di Bassa Pressione sull’Iberia.
Una depressione che, da ieri, si è vista tagliare i rifornimenti dall’altro grande motore perturbato: l’imponente zona ciclonica che ricopre la Groenlandia e l’Islanda. Il ché vuol dire, ormai lo saprete, che si è venuta ad isolare una di quelle strutture che definiamo “goccia fredda”. Gocce fredde che, sovente, le abbiamo considerate come trottole impazzite perché capaci di scombinare le più coriacee proiezioni modellistiche.
Questa volta, invece, sembra che il comportamento sia abbastanza prevedibile. Già oggi inizierà a recare condizioni di tempo instabile, o addirittura perturbato, su alcune zone del Paese.
Iniziamo col dire che gli aggiornamenti modellistici indicano precipitazioni quasi esclusivamente sulle regioni di Nordovest. Invece, come consuetudine, l’imprevedibilità delle celle temporalesche potrebbe far sì che vi siano anche altre regioni coinvolte precocemente dal maltempo. Guardate, ad esempio l’immagine satellitare e la collocazione dei focolai. Quelli che si muovono dalle Baleari verso il Mare di Sardegna potrebbero raggiungere la parte settentrionale della nostra Isola fin da stasera. Avverrebbe in tal modo un anticipo sui tempi del peggioramento, indicato per la notte successiva e la giornata odierna.
A riprova dell’imprevedibilità temporalesca, possiamo dirvi che alle prime luci dell’alba qualche colpo di tuono ha rimbombato sulla parte sud orientale dell’Isola. La nuvolosità ha proseguito verso nordovest, attraversando il Tirreno e raggiungendo le zone costiere del versante tirrenico: Lazio e Campania in primis. Non a caso, mentre vi scriviamo, è segnalato qualche piovasco attorno alla Capitale.
Dovessimo volgere lo sguardo alle regioni Nord occidentali, non saremmo in grado di identificare l’imminente peggioramento. C’è qualche nube, è vero, ma quelle che recheranno il maltempo stanno risalendo dal Mare di Corsica e si muovono – spinte dal Libeccio in quota – verso il Mar Ligure. Cominceranno a recare precipitazioni sulle Alpi di ponente, poi in Valle d’Aosta e dal pomeriggio dovrebbero estendersi verso la Lombardia e localmente in Liguria. I fenomeni potrebbero mostrarsi piuttosto consistenti tra Piemonte e Valle d’Aosta, ove non si escludono violenti temporali.
Un po’ d’instabilità, infine, potrebbe manifestarsi nelle montagne del Triveneto, dell’alta Toscana e sull’Appennino emiliano. Altrove, al di là delle velature o stratificazioni, sarà un’altra giornata estiva. Al Sud e sulla Sicilia, data la presenza del cupolone Africano, il caldo sarà forte: le temperature massime potrebbero raggiungere, localmente, punte di 37-38 gradi. La ventilazione sarà ovunque debole variabile, salvo qualche rinforzo di natura meridionale tra Sicilia, Sardegna e Liguria.