L’evoluzione meteo prospettata dai centri meteo che elaborano i modelli matematici di previsione, continuano ad emettere una serie di previsioni “spettrali” ormai per mezza Europa. Infatti, le proiezioni indicano una bolla d’aria calda, anzi, rovente, che dal Sahara dovrebbe piombare ad inizio della prossima settimana, verso il Mediterraneo centro occidentale.
L’Italia si trova nella rotta di tale bolla, or ora i calcolatori indicano il nucleo più rovente verso ovest, or ora verso l’Italia occidentale.
Le ultimissime previsioni prospettano un apparente sollievo per l’Italia, ma impongono ancor più entità all’evento meteo estremo, spingendolo verso la Francia, il Benelux, il sud dell’Inghilterra e l’est della Penisola Iberica.
Ma attenzione, la reale rotta non si è al momento stabilizzata, a questo punto mezza Europa, Italia compresa, è a rischio ondata di calore di rilevanza storica.
Potrebbe apparire precoce parlare di evento storico, ma i modelli matematici confermano giorno dopo giorno che il Sahara sgancerà una bolla così rovente, come probabilmente non fu registrata neppure nel caldissimo meteo estivo del 2003. Attualmente l’evento meteo è solo stimabile, e ci saranno delle correzioni, ma soprattutto, vista l’entità di quello che viene previsto, c’è da augurarsi in un ridimensionamento totale della previsione.
Insomma, siamo di fronte ad un evento meteo che ha dello straordinario, dell’estremo. Questo è quanto determinano i maggiori centri meteo mondiali con l’ausilio dei modelli matematici GFS ed ECMWF.
La differenza nelle previsioni può voler dire avere un evento storico o notevolissimo in Italia, ma tuttavia il caldo imponente appare altamente probabile, e tuttavia se non sarà storico in Italia, rischia di esserlo in Francia, ad esempio.
La bolla d’aria prevista è di quelle che solitamente non raggiungono l’Italia, o che magari investono marginalmente le nostre Isole Maggiori ed il Sud una volta ogni 10-20 anni.
Un altro elemento non trascurabile è la durata dell’evento meteo che potrebbe imporsi anche per una settimana.
Per concludere, è prematuro fare previsioni puntuali, c’è soprattutto la necessità di mantenere la calma e osservare l’evoluzione del mostro rovente che si metterà in moto nei prossimi giorni dal Sahara. Di certo qualcosa è cambiato sul nostro clima, anche se attribuire quel che succederà al Global Warming è prematuro.
Or ora prestiamo solo e soprattutto concentrazione.
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