I primi veri caldi di stagione hanno portato la colonnina di mercurio su valori estivi all’estremo Sud Italia, ma l’evento in atto non si può considerare affatto eccezionale: durante la terza decade marzolina si sono infatti verificati alcuni episodi di caldo ben più intenso, il più eclatante dei quali risale al 2001. Aria molto calda africana interessò tutta l’Italia, con temperature da piena estate. L’avvezione calda iniziò a manifestare proprio all’alba della primavera, con il cupolone africano in rimonta a seguito di una discesa fredda realizzatasi in Aperto Atlantico, fino al Portogallo. Tra il 23 ed il 25 marzo 2001 l’onda calda raggiunse il picco, con isoterme all’altezza di 850 hPa capaci di raggiungere addirittura i +20°C sulle Isole Maggiori.
Le temperature al suolo più elevate (in molti casi con valori da record per marzo) si raggiunsero in particolare tra i versanti centrali adriatici, parte del Sud e sulle due Isole Maggiori, specie la Sicilia, più esposta. La lunga lista di località roventi venne capeggiata dall’immancabile Palermo con 35 gradi, seguita da Catania con +34,4°C e Pescara +33,0°C, valori decisamente estremi su cui si rivelarono comunque decisive le rilevanti influenze di correnti favoniche in discesa dai monti (note con il nome di “Garbino” sulle regioni adriatiche). Quest’ondata di caldo così anomala e precoce si trovò inserita all’interno di una primavera alquanto bizzarra, dato che importanti ritorni di freddo artico si ebbero a seguire persino nel cuore di aprile.