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Caldo e colpi di calore: corriamo ai ripari

di Alessandra Garau
20 Giu 2012 - 16:39
in Senza categoria
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La sete da cammello è proverbiale. Questo animale ha la capacità di ridurre la propria evaporazione e riesce a far durare le proprie riserve di liquidi,nonostante possa arrivare a perderne fino al 25%. Quando trova una fonte d'acqua, arriva ad incamerarne più di 100 litri.
In una giornata calda e afosa, a volte si sente qualcuno dire: “Non c’è tanto caldo, è tutta colpa dell’umidità”. Quest’affermazione è valida e veritiera.
Nelle giornate calde, la principale fonte di raffreddamento per il corpo umano è l’evaporazione, che avviene attraverso la traspirazione. Quando la temperatura dell’aria e l’umidità relativa sono alte e l’aria è ricca di vapore acqueo, l’umidità del corpo non ha via libera e la traspirazione si raccoglie sulla pelle sotto forma di piccole perline di sudore. Una minore evaporazione corrisponde ad un minor raffreddamento; perciò soffriamo più caldo in una simile situazione, piuttosto che in condizioni di umidità minore.

Quando il tempo è caldo e afoso, potrebbe aumentare il numero di problemi legati al calore. Con le alte temperature, quando inizia la sudorazione, l’ipotalamo, ghiandola del cervello che regola la temperatura corporea, attiva il suo meccanismo, e più di dieci milioni di ghiandole bagnano il corpo, con quasi due litri di liquido all’ora.
Un effetto sgradevole del caldo è dunque la disidratazione. E’ importantissimo combatterla, bevendo piccole quantità d’acqua ad intervalli frequenti. E’ fondamentale reintegrare almeno 2 litri d’acqua al giorno o di più in caso si svolgano attività fisiche; può essere il caso dei bambini che con la loro vivacità sono in movimento anche in giornate molto calde. E’ essenziale per atleti, o per coloro che sono in movimento, reintegrare anche i sali minerali, per prevenire spossatezza e crampi.

E’ consigliabile, in giornate con elevati tassi d’umidità, evitare di svolgere attività faticose. Con l’aumento della traspirazione vengono persi acqua e sali, provocando gravi squilibri chimici nell’organismo. Un’eccessiva sudorazione, unita all’aumento della temperatura corporea, può procurare mal di testa, nausea e svenimenti. Se la temperatura del corpo supera i 41°C, si raggiunge quello che viene chiamato colpo di calore, che può provocare insufficienza cardio-circolatoria e il corpo non riesce più a controllare la temperatura. Con un ulteriore aumento della temperatura insorge anche il pericolo di morte. Altri effetti che possono essere collegati al caldo sono stanchezza, irritabilità, sonnolenza e depressione.

Come combattere il caldo?
Ricordiamoci di reintegrare sempre l’acqua, bevendo spesso. Evitiamo bevande gassate e le bibite che contengono caffeina, perché, consumate in grande quantità hanno un effetto diuretico, che favorisce la disidratazione e la perdita di sali minerali; in alcuni soggetti può accentuare l’attività cardiaca, dando origine ad agitazione e palpitazioni. Gli alcolici invece inibiscono il corpo nella sua capacità di termoregolazione, sono vasodilatatori e aumentano la frequenza cardiaca. Attenzione alle bevande ghiacciate: possono dar sollievo immediato, ma possono provocare congestione.

E’ importante non far mancar mai la frutta, soprattutto quella che contiene una grande quantità di liquidi, come uva e anguria; la verdura va consumata preferibilmente cruda, perché con la cottura va a perdere parte di acqua, sali minerali e vitamine. Via libera a frullati, centrifugati, spremute, sorbetti e gelati specialmente alla frutta. Quelli cremosi danno un senso di fresco apparente, sono più difficili da digerire e provocano sete. Pasti grassi e pranzi pesanti aggiungono stress al corpo già provato dal caldo. Sono consigliabili quindi pasti moderati e frequenti preferendo insalate a bistecche e fritti.

Prestiamo attenzione anche a qualche altro consiglio:

1) E’ preferibile l’uso di abbigliamento leggero, optando per fibre naturali come lino e cotone. Evitare di uscire nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 17).

2) Appena si avverte un senso di malessere, distendersi in un luogo fresco con le gambe più in alto del corpo. Se è possibile, avvolgere la testa con un asciugamano inumidito con acqua fresca, in modo da abbassare subito la temperatura corporea.

3) Per prevenire l’insonnia, aerare bene la stanza, non dormire al pomeriggio ed evitare di fumare prima di andare a letto.

4) Se possibile, evitare l’uso del ventilatore, perché favorisce la disidratazione. E’ preferibile usare un deumidificatore o l’aria condizionata regolata su temperature non molto basse rispetto alla temperatura esterna.

I geriatri indicano questi punti vivamente per gli anziani, aggiungendo il consiglio dei “dieci bicchieri”, ovvero il numero dei bicchieri d’acqua che un anziano dovrebbe bere durante il giorno, senza attendere che la sete si faccia sentire.

Come difendere i più piccoli? Piccoli e grandi dovrebbero aver l’obbligo di utilizzare occhiali da sole, cappellino e crema solare. E’ consigliabile non esporre al sole i bimbi da zero a sei mesi, mentre per quelli dai sei mesi ai due anni è necessaria un’adeguata protezione solare. Evitare di far l’errore di bagnare la maglietta quando vogliono giocare sulla sabbia: in questo modo si riduce la protezione dai raggi solari.

Un ultimo suggerimento è legato all’aria condizionata. Durante le ondate di calore l’aumento dell’energia elettrica diventa evidente, perché si ha la “corsa verso il fresco”. Per meglio gestire questo aspetto, sarebbe bene regolare il termostato su una temperatura tollerabile e medio-alta. In questo modo si ha un risparmio energetico e si minimizza lo scarto termico, subito dalle persone che si spostano dai luoghi climatizzati verso l’esterno.

Ricordiamo infine che le città sono le “isole di calore” più importanti. Il caldo severo non aleggia mai in montagna ed è raro in riva al mare, al lago o sotto foreste fitte. Si è più esposti in luoghi aperti e con scarsa vegetazione.

Quelli elencati nell’articolo sono solo alcuni punti fondamentali per combattere il calore, strettamente indicati dai medici; iniziare a rispettarli potrà darci giovamento nelle giornate torride e ci aiuterà a prevenire eventuali malesseri.

SAPEVATE CHE…
Una buona misura del raffreddamento della pelle la si può ottenere attraverso la temperatura di bulbo-bagnato, ovvero la più bassa temperatura che l’aria può raggiungere con l’evaporazione dell’acqua. In una giornata calda, quando la temperatura di bulbo-bagnato è bassa, l’evaporazione è rapida e sulla pelle si percepisce il raffreddamento. Appena la temperatura di bulbo-bagnato si avvicina alla temperatura dell’aria, si ha minor raffreddamento e la pelle potrebbe iniziare a ricoprirsi di goccioline. Quando la temperatura di bulbo-bagnato supera la temperatura della pelle,non avviene alcuna evaporazione.

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