Da quando i satelliti sono stati in grado di monitorare il flusso di energia proveniente da Sole, con estrema esattezza, al di fuori della nostra ribollente atmosfera, si è notato che la radiazione solare, è veramente “costante” come indica il suo nome.
Tuttavia, anche all’interno di questo andamento stabile e costante, è possibile notare alcune oscillazioni lievi nella luminosità della nostra stella, legate alla presenza del ciclo undecennale della sua attività.
Esaminando il grafico allegato all’articolo, si osservano le variazioni della radiazione solare giornaliera (nell’arco delle 24 ore), espressa in Watt per metro quadro.
Il periodo in esame va dal 25 Febbraio 2003 al 14 Ottobre scorso, coprendo dunque un periodo superiore ai 5 anni e mezzo.
Notiamo anzitutto che, durante la fase di massimo solare, tra il 2003 ed il 2004 la radiazione solare ha raggiunto un proprio massimo attorno ai 1362 W/mq, per poi oscillare e diminuire gradualmente fino a raggiungere gli attuali valori di poco inferiori ai 1361 W/mq.
Si tratta di una diminuzione, tra un massimo ed un minimo, di circa 1 W/mq, equivalente ad un’oscillazione dello 0,073% nella quantità di energia che ci giunge dalla nostra Stella.
Questa variazione era già stata osservata per la prima volta durante il minimo del 1986.
Si tratta tuttavia di una variazione di gran lunga troppo piccola per poter giustificare un aumento od una diminuzione della temperatura terrestre, e si può dire a ragione che la costante solare è veramente “costante”!
Si nota altresì che la radiazione, nelle fasi di massima attività, presenta anche delle notevoli oscillazioni su brevi periodi, solitamente di durata di 15-20 giorni, mentre le oscillazioni diventano quasi trascurabili via via che ci si avvicina alla fase di minimo.
Come si è detto, un calo della radiazione solare di appena lo 0,073% avrebbe un effetto del tutto insignificante sul nostro “motore” climatico (la temperatura media della Terra potrebbe abbassarsi di appena 2 centesimi di grado).
Vista la costanza della radiazione, anche in una fase di minimo molto prolungato come l’attuale, e paragonabile, per durata, a quelli dei primi decenni del Novecento, sembra impossibile pensare ad un calo della costante solare di un valore 50 o 100 volte superiore, tale da provocare una mini – glaciazione sulla Terra, come pure è capitato nei Secoli XVII e XVIII.
Occorrerebbe pensare a meccanismi differenti di influenza solare, ad esempio, come spiega la teoria più accreditata, il calo del vento solare che favorirebbe la penetrazione dei raggi cosmici all’interno dell’atmosfera terrestre, con effetti di raffreddamento termico per il nostro Pianeta.
Tale teoria, comunque, al momento, non ha trovato conferme sicure, anzi, studi recenti ne negano qualsiasi influenza.
E’ un campo di studi ancora aperto, quello che tenta di spiegare l’alternanza di periodi più caldi e più freddi sulla Terra, malgrado una variazione percentuale decisamente minima del calore che giunge dalla nostra Stella.