Marzo è un mese propizio per i ritorni improvvisi di freddo e neve, che possono risultare anche d’eccezionale intensità. Sono trascorsi ormai 6 anni da un’ondata di maltempo invernale che aveva travolto parte d’Italia: era il 10 marzo 2010 quando la neve aveva fatto sul serio in Val Padana e fin sulle coste settentrionali adriatiche. Nulla d’eclatante, in altri casi si sono verificati episodi invernali ben più crudi (marzo 1971 e marzo 1987 tanto per citare alcuni casi). In quel 10 marzo del 2010 la neve cadde abbondante in varie parti del Nord, fino in pianura, ma assai copiosa e fino a bassa quota anche lungo la dorsale appenninica.
Tormente di neve investirono gran parte della Val Padana, con accumuli in molti casi addirittura da record per il mese di marzo. La neve non risparmiò la pianura veneta e persino Verona, città non certo esposta alle grandi nevicate nemmeno in pieno inverno: basti pensare che si trattò dell’episodio addirittura più rilevante dopo quello del marzo 1976, quando sul centro di Verona erano caduti ben 12 centimetri di neve. Nonostante il blizzard e lo scaccianeve (fortissimi venti di Bora con raffiche fino a 152 km/h su Trieste), l’intensità delle precipitazioni ha consentito depositi di neve fin sulle spiagge divenute bianche.