La modellistica ha indubbiamente qualche problema a contestualizzare a dovere gli effetti della saccatura atlantica in avvicinamento al nostro Paese nelle prossime ore e lo avevamo già notato nei precedenti appuntamenti, descrivendo questo peggioramento come una parziale incognita.
Vi è, invece, una certa affinità nelle proiezioni relative al bel tempo successivo, anche se con una struttura anticiclonica che sembra potersi irrobustire più a settentrione, in Scandinavia, rispetto a quelle che erano state le proiezioni passate. Questo può significare un periodo di bel tempo molto lungo su quasi tutta Europa, ma, anche, almeno sulle regioni adriatiche del nostro Paese, valori termici meno elevati dell’ipotizzato e il passaggio di temporanea nuvolaglia in moto retrogrado.
Il fronte freddo atlantico, che interesserà la nostra area alpina a partire da domenica pomeriggio, sembra essere di discreta efficacia e seguito da una linea di discontinuità termica piuttosto marcata e più estesa del previsto.
Circa questo evento il Centro di Calcolo tedesco (DWD) si mantiene più cauto, contemplando un solo parziale coinvolgimento delle Alpi e del Triveneto, un temporaneo calo termico di un paio di gradi sulle stesse aree, tra lunedì e martedì, e una netta risalita a partire da metà settimana; più drastici, al contrario, il modello europeo (ECMWF) e quello statunitense (GFS) che vedrebbero temporali diffusi al Nord-Est Italia fino a martedì, con calo termico più marcato (3-5°C) ed esteso a buona parte dell’Adriatico, seguito da una ripresa più lenta.
Da fonti così diverse non si può che mediare ed affermare che, con relativamente maggior probabilità di essere, si avranno temporali frequenti sulle Alpi, da domenica pomeriggio a lunedì, temporali sparsi sul Triveneto, nella giornata di lunedì, comprese pianure e coste, e qualche sporadico fenomeno d’instabilità locale sull’Emilia Romagna e sulle Marche, soprattutto tra lunedì e martedì. L’ascesa della temperatura sull’intero nostro Paese, cominciata martedì scorso, avrà una temporanea controtendenza al Nord e sul Medio Adriatico, nelle giornate di lunedì e martedì, per ricominciare a crescere da mercoledì 5 agosto.
Un rallentamento si dovrebbe avere anche sul Centro Tirreno e Sud Adriatico.
La fase successiva resta condivisa da tutti i modelli con una robusta campana d’alta pressione, in estensione meridiana dal Nord-Africa fino all’Artico europeo, accompagnata da grande stabilità; il primo vero periodo estivo di lunga durata per molte aree europee centro-settentrionali.
Rispetto all’appuntamento precedente, si nota che l’influenza atlantica non sembra cedere il passo così facilmente, mentre la futura stabilità su gran parte d’Europa appare sempre più nordica, il che potrebbe lasciare un po’ scoperte le nostre estreme regioni meridionali adriatiche e quelle ioniche. Difficile pensare che ci possano essere precipitazioni di rilievo, ma la temperatura, su quelle aree e sui vicini Balcani, dovrebbe mantenersi su valori poco superiori alle medie del periodo o, addirittura in media, quantomeno per la prossima settimana. Al contrario, al momento, appare ancora netto l’incremento termico sul Nord-Ovest del nostro Paese dalla seconda metà della prossima settimana.
Tuttavia, la marcata discrepanza dei centri di calcolo a breve termine, non consente grandi sbilanciamenti successivi, quantomeno non a livello locale.