La saccatura vorticosa polare atlantica viene, in queste ultime ore, rimontata da un’espansione dell’anticiclone delle Azzorre in aperto Oceano, che spinge per un trend tendenzialmente zonale.
La tela ondulatoria ciclonica, della suddetta azione ciclonica, arriva a sfiorare il comparto centrale europeo dove, nelle prossime ore, linee di instabilità anticiperanno una più organizzata struttura frontale a prevalente carattere freddo.
In area mediterranea, la linea di condotta perturbata atlantica tiene in qualche maniera sotto controllo l’anticiclone sub-tropicale africano e soprattutto l’onda termica più cruenta in esso contenuta, la quale avrà un’impennata sulla Spagna sud-orientale.
Sull’Italia, termiche dell’ordine di +20°C, nella bassa troposfera (1500 metri circa), si dilateranno in area tirrenica. Sull’arco alpino, in serata, termiche tra +14°C/+16°C e la solita instabilità, dovuta alla ritornante sud-occidentale in quota dell’evoluzione ciclonica sul comparto occidentale europeo.
Domani, giovedì, l’espansione dell’anticiclone sub-tropicale dinamico oceanico sul comparto europeo sud-occidentale e parzialmente su quello centrale, impone con più forza un trend zonale all’evoluzione depressionaria atlantica.
Le annesse correnti in quota occidentali continueranno a lambire il nostro sistema alpino, generando la solita instabilità. Sbuffi di maestrale interesseranno i Mari di Ponente. In corrispondenza della Francia meridionale infatti, venti in quota tendenzialmente nord-occidentali sfuggiranno al suddetto controllo zonale per sorvolare la nostra Penisola, eludendo la roccaforte sub-tropicale africana sita tra la Spagna meridionale e il comparto balearico.
Temperature nella bassa troposfera sempre dell’ordine di +20°C sulla più parte delle regioni italiche.
Venerdì, l’alta pressione delle Azzorre muoverà passi importanti espandendosi sulla porzione centrale del Vecchio Continente e confinando l’attività vorticosa polare al limite delle coste occidentali europee e sulla Penisola Iberica.
Sarà un’espansione altopressoria che avrà radici (è proprio il caso di dirlo) più forti in prossimità del suolo. In quota non avrà ostacoli concreti un flusso moderatamente instabile sud-occidentale, con piega occidentale sulle Nostre regioni settentrionali, che faranno i conti con le solite manifestazioni temporalesche.
Le termiche nella bassa troposfera non subiscono scossoni di rilievo: il Nord sempre più fresco. L’africano non riesce a dilagare come vorrebbe in ambito mediterraneo; l’azione ciclonica atlantica, grazie al suo baricentro piuttosto basso, riesce a calmierare a dovere le sue smanie propositive.
Tra sabato e domenica qualche piccola novità.
La saccatura atlantica, tramite un’asse d’azione tendenzialmente nord ovest – sud est, tenterà un’azione penetrante in area mediterranea attraverso la porta del Golfo del Leone.
Corrompere l’anticiclone delle Azzorre è impresa ancora possibile, ma scalfire le difese sub-tropicali africane che, seppur calmierate, hanno trovato rifugio in area mediterranea, si rivelerà impresa più ardua.
L’attività frontale atlantica dilagherà allora sul comparto centrale europeo, coinvolgendo (al solito) le nostre regioni settentrionali.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
Secondo il modello americano in esame, l’alta pressione si impadronirebbe saldamente del comparto centro-settentrionale europeo, confinando l’attività depressionaria atlantica, sotto forma di ondulazione meridiana fredda, al limite dell’Europa occidentale.
Questo ovviamente significherebbe una risposta termica di matrice sub-tropicale africana, la quale si mostrerebbe più attiva (e più cruenta) sul comparto mediterraneo centro-occidentale, riuscendo però a dilagare e a stringere la mano alla sua collega delle Azzorre in corrispondenza della Francia, del Benelux e dell’Inghilterra meridionale.
Botta e risposta Atlantico-Africa che prosegue senza sosta. Monitoriamo con attenzione.
Il lungo termine secondo il modello americano
Evoluzione a pendolo della saccatura atlantica verso la nostra Penisola Proprio in corrispondenza di Ferragosto?
E’ presto, ci ritorneremo.