La traiettoria del vortice freddo in arrivo dalla Francia sarà abbastanza particolare, in quanto sfilerà poco ad ovest dell’Italia: una volta che l’area ciclonica si sarà portata sul Mediterraneo ecco che, invece di muoversi verso est, arretrerà con il classico moto retrogrado ad ovest, tanto da affondare verso le zone iberiche meridionali ed il Marocco. Ma che influenze avrà la bassa pressione sull’Italia? Nel complesso gli effetti perturbati saranno molto più marginali di quanto si potesse sospettare in un primo momento. Purtroppo non è proprio periodo per gli sfondamenti perturbati in grande stile.
Prima che tutta la struttura di bassa pressione in cut-off si allontani in direzione Marocco, non mancheranno delle ripercussioni di stile prettamente invernale. Dicevamo dell’aria fredda in quota che accompagnerà l’area ciclonica e che tenderà inizialmente ad addossarsi all’Arco Alpino: l’approfondimento del vortice sul Mar Ligure, atteso lunedì, non determinerà solo un deciso peggioramento su parte del Nord, ma soprattutto favorirà l’ingresso del freddo da est, che penetrerà così progressivamente in Val Padana.
Il livello delle nevicate tenderà considerevolmente ad abbassarsi nel corso di lunedì anche sui settori alpini che finalmente beneficeranno di precipitazioni degne d’essere definite tali, ma la fase più significativa del raffreddamento si avrà nella notte e al mattino successivo (martedì): in questo frangente ci saranno solo precipitazioni ormai confinate alle estreme zone di Nord-Ovest, ovvero Piemonte, entroterra ligure ed Ovest Emilia. Questo richiamo freddo da est, in base alle ipotesi attuali tracciate dai modelli, dovrebbe permettere la caduta di neve a quote basse su queste zone, localmente fino ai limiti della pianura. Dovrebbero essere imbiancate di certo le aree del cuneese.