L’attività ondulatoria meridiana fredda atlantica che continua ad agire ai limiti dell’Europa occidentale, ha la forza di spingere impulsi instabili e linee frontali a prevalente carattere freddo sin sull’Europa centrale.
La ritornante sud-occidentale del getto atlantico lambisce le nostre regioni settentrionali, garantendo i soliti temporali sulle aree alpine. L’aria fresca oceanica in quota contribuisce a mantenere le termiche nella bassa troposfera (1500 metri circa) un po’ più basse rispetto al resto d’Italia (circa 17°C/18°C), dove l’espansione dell’alta pressione sub-tropicale africana porta la +24°C (bassa troposfera) a galleggiare tra le Nostre due Isole Maggiori.
Ma quanto sia veemente e strutturata l’avanzata d’Africa, ce lo testimoniano i valori di geopotenziale straordinariamente alti che in serata ritroveremo sul Canale di Sardegna (596 dam all’altezza geopotenziale di 500hPa, 5500 metri circa).
Domani, giovedì, non grandissime variazioni a livello barico generale, ma notiamo una piccola novità che è opportuno evidenziare.
L’ondulazione meridiana fredda vorticosa polare atlantica (che riceverà piccoli contributi freschi in quota dall’azione ciclonica il lento avvicinamento dal Labrador), avrà un’evoluzione meridiana più netta, la Penisola Iberica nel mirino.
Contemporaneamente, alla sua destra e dalle vastità oceaniche, una rimonta dell’alta pressione delle Azzorre fa pensare ad un’evoluzione a pendolo dell’attività depressionaria atlantica. L’Africano è avvisato.
Solita instabilità alpina. A 500 hPa, la 596 dam si porta più decisamente sulla Sardegna, mentre per ciò che riguarda le termiche nella bassa troposfera non registreremo grandissimi scossoni. Caldo e afa ancora sugli scudi.
Venerdì, pensieri atlantici che diventano realtà, ipotesi di cambiamento che divengono fatti concreti.
L’alta pressione delle Azzorre tenta di imporre un trend zonale all’attività depressionaria atlantica, ma una volta che l’area ciclonica britannica sfonda con il suo bagaglio fresco in quota sul comparto europeo centro-occidentale, troverà l’appoggio del bordo orientale dell’alta pressione dinamica oceanica per tuffarsi sin giù verso il Mediterraneo settentrionale.
Ondulazione ciclonica in quota e anche al suolo sulle regioni del Nord italico, con minimo barico centrato in corrispondenza della Liguria. Ipotizzabili manifestazioni temporalesche anche di forte intensità su tali aree, manteniamo alta l’attenzione sulle regioni settentrionali.
Dal Golfo del Leone tracima aria decisamente più fresca, tra la sera-notte la termica +14°C! nella bassa troposfera aggancerà la Sardegna settentrionale, mentre, dopo un ultimo sussulto ondulatorio, la termica +24°C si allontanerà verso il Canale di Sicilia.
Sabato, le correnti nord-occidentali in quota atlantiche porteranno un deciso refrigerio su gran parte della nostra Penisola, con le termiche nella bassa troposfera per lo più comprese tra +13°C/+14°C, eccezion fatta per le estreme regioni meridionali alle prese ancora con termiche maggiormente africane.
L’instabilità abbandonerà lentamente il Nord, specie il Nord-Est italico. Vivace maestrale sui bacini di ponente.
Domenica, ancora correnti prettamente nord-occidentali in quota in area mediterranea, figlie dell’attività depressionaria atlantica che concentrerà le sue attenzioni sul nord Europa.
Correnti atlantiche che sorvoleranno i confini settentrionali dell’alta pressione sub-tropicale africana, che ormai trova riparo sulla Penisola Iberica.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
GFS confermerebbe la linea di tendenza riportata nella precedente analisi, le fiamme africane sono pronte a rituffarsi sul Mare Nostrum.
L’attività vorticosa polare sposterebbe il tiro nuovamente in atlantico, moti ondulatori pericolosi che darebbero manforte alla forte attività anticiclonica sub-tropicale africana, incubo caldo sempre vigile al limite delle coste mediterranee africane.
E’ un tira è molla Atlantico-Africa, dinamismo meteo che sembrerebbe alternare equamente sollievo e sofferenza.
Monitoriamo con attenzione.
Il lungo termine secondo il modello americano
Verso la fine di luglio sempre all’insegna del dinamismo meteorologico.
Ma è troppo presto, ci ritorneremo.