Gennaio 2007 si è appena congedato, e l’apertura del nuovo mese (l’ultimo dell’inverno meteorologico finora grande assente) non vede alla luce certo significative novità, visto che ci troviamo in un medesimo contesto dal sapore poco invernale, e il futuro non promette nulla di buono in questo senso.
Facendo il punto del mese di Gennaio appena trascorso, come già anticipato da giorni, l’anomalia termica è stata eccezionalmente mostruosa anche su gran parte d’Italia, tanto da poter inserire il mese appena concluso come il più caldo dell’ultimo cinquantennio. Una sorta di Gennaio ’85 al contrario, se non ben più marcato.
Risalta un po’ meno l’anomalia negativa precipitativa, pur evidente per molte zone d’Italia, anche per via del fatto che Gennaio non è un mese considerevolmente piovoso in linea generale.
Eppure un incursione fredda si è verificata di recente la scorsa settimana, ma non è stata certo capace di limitare l’abnorme fase di calore continuata che ha caratterizzato gran parte del mese, con alcuni record termici davvero formidabili.
Inoltre, anche l’illusione che tale irruzione fredda potesse fare da apripista ad una seria svolta in grado di giocare un ruolo importante nell’imminente scenario d’apertura di Febbraio è stata man mano ridimensionata con la realtà previsionale degli ultimi giorni.
Il riscaldamento della stratosfera, pur innescando un processo evolutivo favorevole alla discesa di latitudine del Vortice Polare, non sembra però poter dar luogo ad una discesa meridiana organizzata di masse d’aria dall’artico, per mancanza di configurazioni bariche congeniali a tale accadimento.
Infatti le Depressioni oceaniche riusciranno, già sul medio termine, a prendere maggiormente il sopravvento a discapito dei tentativi dell’Anticiclone oceanico di salire di latitudine mantendo un forte blocking, e puntando lo sguardo un po’ più in avanti, pare che qualche ondulazione di rilievo possa frequentare anche l’area Mediterranea ed italiana, arrecando maggior dinamismo e passaggi perturbati.
Uno scenario tuttavia paradossalmente autunnale, che potrebbe giusto vedere come esito positivo la neve su Alpi e Appennini, se tali proiezioni dovessero trovare conferma! Ma si consacrerebbe definitivamente il gigantesco flop dell’inverno 2006/2007.
Nel frattempo, qual è la situazione attuale? Il piccolo disturbo depressionario, di origine iberica, si è finalmente portato tra Sardegna e basso Tirreno. E’ in fase di progressivo colmamento, tanto che per domani sarà completamente riassorbito all’interno del campo Anticiclonico in rafforzamento.
Gli effetti dell’area instabile sono stati piuttosto modesti, con precipitazioni a carattere piuttosto locale in Campania, Sicilia, Calabria e ancora la Sardegna. Peraltro le temperature sono piuttosto miti con locali sforamenti verso i 20 gradi, solo sulla Sardegna è giunta aria un po’ più fresca al seguito del fronte.
L’Anticiclone mantiene invece intatto l’assoluto strapotere sulle regioni centro-settentrionali, e il principale effetto è quello di un ristagno dell’aria umida nei bassi strati, che determina la persistenza di nebbie da inversione termica specie nelle pianure del Nord, localmente insistenti anche nelle ore diurne con temperature basse. Clima invece piacevolmente primaverile in montagna.
Come detto, l’Alta Pressione è già in fase di nuovo rafforzamento grazie all’imminente morte del vortice debolmente instabile, ma è da notare che la figura altopressoria, sia pur protesa dal vicino Atlantico fino a buona parte dell’Europa centro-occidentale e mediterranea, tenderà a concentrare i massimi barici sul Regno Unito.
Nel contempo si scaverà una saccatura fredda dalla Penisola Scandinava verso i settori orientali del continente europeo, che poi con moto parzialmente e temporaneamente retrogrado riuscirà a coinvolgere nel week-end anche parte dell’Italia, con una breve incursione fredda di cui risentiranno maggiormente le regioni meridionali peninsulari, ove potrà esserci anche qualche breve rovescio nevoso fino a bassa quota.