OTTOBRE 2010 a braccetto con l’inverno L’andamento meteo dello scorso mese, con i primi severi episodi freddi della stagione, ha sicuramente fatto pensare ad un severo anticipo della stagione invernale. Tutto è cambiato con l’inizio di novembre quando è stata innescata aria più mite non solo in Italia, ma anche su gran parte dell’Europa, dove ha avuto avvio una fase autunnale molto più tiepida.
Le peculiarità di ottobre sul comparto centrale del Mediterraneo sono state quindi legate alle prime discese fredde, giunte soprattutto con una certa costanza nella seconda parte del mese. A dire il vero, almeno in Italia è mancato l’evento superlativo, quello che era accaduto ad esempio nel cuore di ottobre del 2009. Tuttavia, la mancata compensazione con eventi caldi di rilievo ha fatto in modo che ottobre 2010 sia riuscito a chiudere con valori diffusamente più freschi della norma (sulla base dei dati calcolati dall’ISAC-CNR): niente d’eclatante, ma di questi tempi un’anomalia negativa di -0,66°C (rispetto alla media del trentennio dal 1971 al 2000) non è certo da buttar via. E restringendo il campo ai valori massimi diurni, l’anomalia si accentua ulteriormente tanto da aver fatto registrare uno scarto di -0,82°C dalla norma.
Basti pensare che solo 9 anni fa, nel 2001, ottobre fu caldissimo e da record su tutta Italia, tanto da rammentare a più riprese l’estate e l’anomalia positiva riscontrata, considerando l’intero territorio nazionale, fu di ben +2,85°C. Non mancano al contrario precedenti di mesi di ottobre davvero invernali, altro che quello che ci siamo da poco lasciati alle spalle: spicca il 1974 su tutti, quando lo scarto negativo della norma fu di quasi 4 gradi sull’intero territorio nazionale.
ANOMALIE PRECIPITAZIONI I frequenti scambi meridiani e le discese d’aria fredda hanno alimentato la formazione di frequenti vortici depressionari sul Mediterraneo, ove si sono attivati contrasti molto importanti a causa delle acque superficiali ancora molto tiepide. Non si sono quindi fatte mancare diverse fasi di maltempo, che hanno portato piogge di maggiore rilievo sull’Italia Meridionale.
Facendo infatti un raffronto con la norma del periodo, le piogge sono state particolarmente eccezionali sulle zone ioniche della Calabria e di qualche tratto della Puglia, dove è caduta pioggia pari a ben il 200% in più di quella attesa in media nell’intero mese. Tutto il Sud ha avuto piogge rilevanti, mentre viceversa le regioni centrali hanno risentito di una fase un po’ più siccitosa e le piogge cadute sono state localmente al di sotto della norma di circa il 50%.