Europa preda di un complesso sistema anticiclonico
Bel tempo, è la sorte che accomuna – e che accomunerà – gran parte del continente europeo. E’ in atto una poderosa affermazione anticiclonica, talmente complessa e sostanziale che, senza modelli a disposizione, parrebbe di difficile risoluzione. Ma siamo in Autunno, sappiamo che l’atmosfera non è quella estiva, i lungi periodi di sole non sono certo duraturi. Le perturbazioni sono presenti, anche se relegate nel Grande Nord.
Naturale che possano esservi fasi secche, sappiamo che molte aree peninsulari risentono di pesanti deficit idrici. Le piogge, anche quando giungono, mal si distribuiscono, talvolta con intensità tale che il suolo non riesce a sfruttarne i benefici. Ed è questa la prerogativa degli ultimi anni, eventi estremi, violenti, a sostituzione di quel flusso atlantico che un tempo, non molto lontano, era in grado di assicurare precipitazioni costanti.
Una settimana, una settimana di Alta Pressione, ma che non sempre regalerà cieli sereni. Il canale stabilizzante affonda le proprie radici nel nord Africa, da dove giunge aria mite ma anche umida. Ed è per questo che la notte ed al primo mattino, vanno a formarsi dense foschie e banchi di nebbia. Fenomeni che limitano, per qualche ora, il diffuso soleggiamento, ma che ci rammentano l’essenza propria dell’Autunno.
Bel tempo, sino a mercoledì, ma non sempre il cielo sarà sereno
Siamo giunti nel week end, sappiamo che avremo due giorni di sole, disturbati, come si diceva pocanzi, dalle nebbie e le foschie. La perturbazione spagnola è lontana, non è più in grado di pilotare corpi nuvolosi significativi, se non che da lunedì ne osserveremo un lieve avvicinamento al Mare di Sardegna.
Sarà questo l’unico elemento interessante dell’avvio settimanale, perché conferma l’avvento di nuvolosità sparsa su parte dello Stivale. Da lunedì, copertura stratiforme andrà ad investire i bacini di ponente, colpendo la Sardegna, il nordovest e l’alto Tirreno. Potranno persino esservi dei fenomeni sulle Alpi, di breve durata e scarsa intensità, anche se non escludiamo qualche timido rovescio.
Martedì avremo lo spostamento della copertura in direzione del sud, sempre con coinvolgimento delle isole, si tratterà però di nubi innocue, il cui onere sarà quello di limitare l’irraggiamento solare. Ciò nonostante il clima sarà gradevole, persino mite, infatti le temperature, sotto l’egida di prevalenti correnti meridionali, si porteranno su valori lievemente al di sopra delle medie stagionali. Non si starà poi così male con le maniche corte, perlomeno durante le ore centrali del giorno.
Da giovedì l’Atlantico tenterà di riconquistare l’Europa
Da giorni i principali modelli di previsione indicavano il giro di boa mensile quale data ideale al manifestarsi di un deciso cambiamento. Si diceva della persistenza perturbata oceanica sul nord Europa, or bene, il rinforzo di un’area di Bassa Pressione, profonda e piuttosto estesa, sulla Scandinavia, dovrebbe condurci alla rottura anticiclonica.
L’Alta Pressione dovrebbe cedere sull’Europa occidentale, l’ingresso di un’ansa ciclonica nord Atlantica andrebbe poi a scavare un calane depressionario tale da estendersi in direzione del Mediterraneo e dei settori centrali del continente. Si attiverebbero correnti umide sud occidentali, foriere di piogge sui bacini di ponente peninsulari. Preludio, poi, ad un più corposo peggioramento nel week end.
Le prime piogge giungerebbero giovedì
Sospinte da intense correnti sud occidentali, le prime nubi comparirebbero nel pomeriggio del giovedì. Circolazione che, è consuetudine, penalizzerebbe in primis il nordovest, la Sardegna e le regioni alto tirreniche, ove si avrebbero i primi rovesci.
Nel corso della notte espansione nuvolosa al resto del centro, preludio ad un venerdì ricco di nubi e che si dovrebbe rivelare perturbato su buona parte del settentrione, instabile su centro e Sardegna. Non si escludono sconfinamenti piovosi sulla Sicilia e le coste basso tirreniche, mentre resterebbero in attesa le altre zone.
Evoluzione che comunque avrà bisogno di ulteriori approfondimenti, non v’è difatti sostanziale identità di vedute tra i principali modelli di previsione. O meglio, sembra certo un cambio circolatorio, ma resta da definire il grado di coinvolgimento peninsulare.