Torna la paura:
purtroppo non è una novità. Ogni perturbazione che intraprende la via del Mediterraneo rischia di trasformarsi in una bomba ad orologeria. Tra le cause annoveriamo il calore accumulato dalle acque e la stazionarietà di alcune figure cicloniche. Anche stavolta, ad est ci sarà un blocco anticiclonico che impedirà il naturale spostamento della struttura perturbata e alcune regioni dell’Italia riceveranno apporti precipitativi fin troppo vivaci.
Rischio nubifragi:
non crediamo si possano verificare tragedie come le ben note alluvioni delle Cinque Terre, della Lunigiana e di Genova. Ma su alcune aree della Sardegna, della Sicilia e della Calabria si potrebbero realizzare condizioni meteo particolarmente inclementi, con temporali autorigeneranti che andrebbero ad accrescere sostanzialmente il rischio nubifragi. Non c’è necessità di rammentarvi, cari Lettori, come su alcune delle zone indicate sia elevato il rischio idro-geologico.
E’ l’Autunno degli Anticicloni:
i vari peggioramento che c’hanno coinvolto sono stati dettati da incursioni perturbate mal strutturate, non associabili assolutamente a quel nastro oceanico che nelle stagioni autunnali precedenti il nuovo decennio, regalavano piogge costanti e mai pericolose. Peggioramento che non sono stati in grado di demolire l’Anticiclone Europeo. Già, più che Scandinavo è più corretto definirlo tale perché staziona ora ad est, ora a nord, ora al centro. Ma senza mai mostrare cenni di resa definitiva. Anche stavolta, passata la buriana, interverrà a riportare il bel tempo. E non sarà il sole. Si avvarrà del prezioso supporto dell’Alta delle Azzorre, in propagazione sull’Europa occidentale.
Quali vie d’uscita?:
Al momento l’unica tesi in grado di sostenere un cambio circolatorio sostanziale contempla l’accelerazione del Vortice Polare. L’enorme palla gelida, stazionante sul Polo Nord, dopo essersi compattata proverà ad estendersi sull’Europa settentrionale. Un’ampia saccatura Artica dovrebbe distendersi verso sud, lambendoci con degli impulsi d’aria fredda e instabile di natura Artico/Marittima.
Le gocce fredde:
L’area ciclonica isolatasi sul Nord Africa potrebbe ricevere altri apporti perturbati, dal basso Atlantico, così che potrebbe stazionare in loco e continuare a minacciare le due Isole. Attenzione, perché potrebbe fungere da innesco per l’eventuale incursione della saccatura polare.
Focus: evoluzione sino al 04 dicembre 2011
Il maltempo interesserà principalmente le regioni Centro Meridionali e Insulari. Durerà un paio di giorni, al massimo sino a venerdì. Dopodiché lascerà strada ad un rinnovato vigore anticiclonico, che dovrebbe riportare condizioni di bel tempo su tutte le nostre regioni.
Il punto di svolta sembra essere rappresentato dalla prima settimana di Dicembre. L’azione del Vortice Polare potrebbe rivelarsi risolutoria, interrompendo l’egemonia altopressoria e favorendo l’arrivo del primo freddo sulle nostre montagne.
Evoluzione sino al 09 dicembre 2011
Difficile dire quella che sarà l’evoluzione successiva, consapevoli che qualora dovesse concretizzarsi l’ipotesi Artica si andrebbero a creare i presupposti per altri tipi di configurazioni. Tra queste una riapertura della porta Atlantica.
In conclusione.
C’è poco da dire. Potreste non essere concordi, ma si sta mostrando un Autunno d’eccessi. Anche stavolta, dopo il bel tempo degli scorsi giorni, il maltempo picchierà duro in molte regioni.