Si mobilitano le regioni per affrontare il problema della penuria d’acqua, che rischia di aggravarsi nelle prossime settimane, anche alla luce di un estate solo agli inizi e finora estremamenta secca e molto calda. Secondo la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome “la situazione della siccità continua ad essere critica ed in molti territori è già così grave che manca l’acqua sia potabile che per le coltivazioni e l’allevamento. Viene quindi chiesta la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.
La situazione più grave sul fronte siccità si sta finora registrando in Toscana ed Emilia Romagna, dove le autorità politiche regionali hanno dichiarato lo stato di crisi idrica per i loro rispetti territori regionali con decreto, per avere la possibilità di derogare agli attuali limiti di prelievo dell’acqua. Grossi problemi anche in Sardegna, con la Regione che ha appena chiesto al Governo lo stato di calamità naturale, per la grave siccità che sta mettendo in ginocchio le campagne e le colture dal nord al sud dell’Isola.
Sale la preoccupazione per gli incendi, dato il caldo intenso e precoce di quest’estate. Alla luce di quanto successo in Portogallo, il rischio incendi sull’Italia non può essere sottovalutato. Per questo Curcio, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, ha invitato «tutte le Regioni che ancora non lo hanno fatto a dotarsi di una propria flotta». Si tratta di Sicilia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Marche e Umbria che non hanno disponibile alcun mezzo aereo per intervenire sugli incendi boschivi più impegnativi.