L’alta pressione nord-africana, per lungo periodo dominatrice dello scenario meteo sul Mediterraneo, sta gradualmente arretrando verso latitudini più meridionali per via di una saccatura che sta spingendo un fronte freddo a ridosso delle zone alpine. Nel contempo, la porzione oceanica dell’anticiclone si è protesa verso nord sul Vicino Atlantico, al largo delle Isole Britanniche, favorendo ulteriormente l’affondo ciclonico a carattere freddo sul cuore dell’Europa Centro-Occidentale.
L’immagine satellitare pone chiaramente in evidenza l’approssimarsi sull’Italia del sistema frontale freddo in quota, ormai addossato ai settori settentrionali alpini e pertanto responsabile di un progressivo cedimento barico sulle regioni settentrionali. La perturbazione sta portando piogge sotto forma d’acquazzoni sulla Francia, sulla Germania, sulla Repubblica Ceca e sulla Polonia, oltre alle nazioni alpine.
L’aria più fredda, che segue la perturbazione, nella giornata di ieri aveva raggiunto le Isole Britanniche, mentre ora procede spedita sulle zone continentali e ha invaso già buona parte della Francia, i Paesi Bassi e il nord della Germania. Si tratta di un’irruzione fredda decisamente degna di nota, che punta decisa verso le Alpi e riuscirà a gettarsi sul cuore del Mediterraneo.
Il peggioramento in atto sui settori alpini è dovuto all’avanguardia dell’aria più fresca in quota, che è alla base delle prime frequenti celle temporalesche. Sulla Val Padana non sta accadendo ancora quasi nulla, ma nel giro di pochissime ore si assisterà all’improvvisa fioritura di imponenti cumulonembi temporaleschi, i quali rappresenteranno il segnale dell’intrusione dell’aria più fredda. La crescita dei temporali lungo le Alpi è peraltro accentuata da quel flusso sud/occidentale molto instabile a carattere pre-frontale che si estende dalla Spagna Pirenaica (si nota una cellula temporalesca ampia sul Golfo del Leone).
La fenomenologia potrebbe risultare marcatamente violenta sulle zone padane, seppure d’evoluzione repentina. Il contrasto tra la massa d’aria giacente sulle pianure del Nord e quella in arrivo, ora addossata alle Alpi, sarà davvero marcato se si considera che sulle zone alpine centro-orientali potrebbe persino aversi qualche nevicata fino a quote prossime ai 2000 metri d’altezza. Le temperature raggiunte nel primo pomeriggio odierno testimoniano di un “catino padano” piuttosto bollente, pronto pertanto ad esplodere e fornire energia alle formazioni temporalesche. Su diverse località di Veneto e Lombardia si sono raggiunti i 32-33 gradi, così come sulla pianura emiliana.
Nel giro di pochissime ore avremo pertanto il ribaltamento totale della situazione meteorologica, ad iniziare dal Nord. L’intrusione del sistema temporalesco, associato all’aria decisamente più fredda, colpirà poi nel fine settimana anche buona parte del Centro-Sud, ove nel frattempo anche la giornata odierna è risultata decisamente contrassegnata da generali condizioni di bel tempo e dal caldo, con punte di 35 gradi in qualche località della Sardegna e del Lazio.
La stabilità atmosferica sta iniziando a mostrare i primi piccoli segnali di cedimento, in quanto si sono formate un po’ di nubi torreggianti, localmente minaccioso, lungo talune zone della dorsale appenninica. Gli unici episodi temporaleschi di rilievo, pur localizzati, hanno colpito le zone interne della Sicilia Centro-Orientale, lambita da una lieve circolazione d’aria fresca in quota presente sul Mar Ionio.