Il ritorno dell’autunno:
dobbiamo dire che l’Anticiclone aveva un po’ stufato. Perché anche se si è amanti del bel tempo, e del clima mite, non si può non considerare la mancanza di piogge autunnali di spessore. Ci sono state varie ondate di maltempo, è vero, ma non basta a far sì che possa essere recuperato il pesante deficit pluviometrico dei mesi passati. O almeno non ovunque. Ora ci apprestiamo ad affrontare un periodo di maltempo, sulla cui durata si discuterà nel corso dell’editoriale.
Scopriamo le cause:
prima di dedicarci ad altri aspetti, cerchiamo di comprendere i motivi che stanno causando l’ingresso della perturbazione. Il principale è senz’altro lo smantellamento del blocco anticiclonico. L’indebolimento della matrice subtropicale, provocata da due distinte azioni cicloniche – da ovest e da est – ha fatto sì che la grossa depressione iberica si sia sbloccata e abbia iniziato a muoversi verso est. La struttura altopressoria non è scomparsa, ma si è spostata a nordovest aggrappandosi alla mano tesa dell’Anticiclone Groenlandese. Tra la Scandinavia e la Russia europea, invece, si è dislocato un ramo del Vortice Polare e sta risucchiando aria molto fredda direttamente dal Circolo Polare Artico. Depressione in arrivo da ovest e irruzione fredda in discesa da nord: questi gli elementi che condurranno al maltempo.
La prima neve a bassa quota:
lo dicemmo in un passato recente: c’era il rischio che si passasse di colpo da un rigurgito estivo agli albori invernali. Così è. La perturbazione proveniente da ovest catalizzerà una parte dell’aria fredda che si sta accumulando oltralpe. Oltre a formarsi un minimo sul Mar Ligure, assisteremo ad un brusco calo termico, accompagnato da venti impetuosi. I maggiori effetti li avremo al centro nord, con nevicate non solo sui rilievi. Già, nelle regioni settentrionali potrebbero verificarsi le prime precipitazioni nevose a bassa quota. Nel Cuneese e nel Piacentino sembrano in grado di spingersi sin sul piano.
Il ponte di Ognissanti:
siamo prossimi agli esordi di Novembre, che ovviamente comincerà con la festività di Ognissanti. Ci si chiede come sarà il tempo, magari per organizzare le prime gite fuori porta. Allo stato attuale possiamo darvi quasi per certo un netto miglioramento, che dal nord si estenderà sulle altre regioni. Buone notizie per chi opterà per la montagna, perché troverà probabilmente le piste alpine e dell’Appennino settentrionale ben innevate. C’è qualche incertezza per quanto concerne il mezzogiorno, perché il passaggio di una perturbazione a fine mese potrebbe mantenere il tempo variabile.
Cosa attenderci poi?:
In apertura abbiamo detto che osservando i modelli abbiamo notato una certa tendenza ad ulteriori spinte anticicloniche verso nord. Bene, dopo un temporaneo rinvigorimento della corda atlantica, potrebbe concretizzarsi un blocco altopressorio che andrebbe a inibire la circolazione temperata, costringendola alle alte latitudini. L’elevazione potrebbe innescare una nuova irruzione Artica verso sud e considerando la palude barica creatasi nel Mediterraneo, non escludiamo che l’obbiettivo possa essere il nostro paese. Si tratta di un’ipotesi, intendiamoci, ma al momento è quella che riteniamo più plausibile.
Focus: evoluzione sino al 08 novembre 2012
Il tempo registrerà un netto peggioramento fin dalla giornata odierna, ma sarà tra sabato e domenica che la sesta perturbazione provocherà le più intense precipitazioni. Come detto, si creerà una minimo di Bassa Pressione sul Mar Ligure, alimentato dall’aria fredda che affluirà sia dalla Valle del Rodano, sia dalla porta della Bora. Le temperature caleranno, ovunque, ma la diminuzione sarà drastica al nord, in Sardegna e una parte del centro Italia. Confermiamo, per domenica, la possibilità di neve a bassa quota nelle regioni settentrionali. Anche le giornate successive saranno condizionate dal maltempo, ma dovrebbe focalizzarsi maggiormente al centro sud.
Per il ponte di Ognissanti, lo si è detto, ci aspettiamo un temporaneo miglioramento. Assisteremo al ritorno dell’Alta Pressione, concomitante con l’affermazione di una vigorosa struttura ciclonica sul Regno Unito. L’Anticiclone, però, sembra non avere come obbiettivo primario le nostre regioni. Sembra invece destinato a spingersi ad ovest, poi a nord, strutturando il blocco altropressorio menzionato pocanzi. Sarà il momento in cui partirà l’altra irruzione artica, che se dovesse essere confermata dovrebbe giungere attorno ai 7 novembre.
Evoluzione sino al 13 novembre 2012
E’ evidente che la linea evolutiva ad ampio spettro dipenderà, imprescindibilmente, dalla realizzazione o meno dell’ipotesi artica.
In conclusione.
Si volta pagina, non c’è che dire. Riteniamo improbabile la realizzazione di altre fasi anticicloniche lunghe e dalle caratteristiche africane. E’ arrivato il momento di rispolverare abiti più consoni alla stagione.