Nell’estremo nord dell’Australia, caratterizzato da clima tropicale, l’estate australe è la stagione delle piogge. Il periodo delle grandi piogge viene chiamato con il nomignolo “Big Wet”.
Tra il 29 e il 31 dicembre molte le località nelle regioni di Kimberley, della Terra di Arnhem e della Penisola di Capo York, che hanno ricevuto tra 125 e 250 mm. La località di Point Stuart, nei Territori del Nord, ha registrato, negli stessi tre giorni, 338 mm.
Le piogge abbondanti sono collegate alla posizione stagionale della ITCZ (Inter-Tropical Convergence Zone), ma in questi ultimi giorni ha dato il suo importante contributo anche un fronte collegato alla “tropical storm” presente sull’Oceano Indiano Orientale.
Anche il 1° gennaio numerose località hanno registrato accumuli di pioggia molto consistenti. Citiamo Lockhart River 181 mm, Kununurra 162 mm, Horn Island 69 mm.
La suddetta tempesta tropicale sabato 1° gennaio, ancora senza nome, si trovava al largo dell’Australia Occidentale, precisamente centrata 260 miglia a nord di Broome, accompagnata da venti sostenuti fino a 40 miglia orarie, muovendosi verso nord-nordest a 4 miglia orarie.
Alle 6 GMT del 2 gennaio la tempesta aveva finalmente ricevuto un nome (Raymond) e si trovava a 14,3°S 123,6°E, con venti sostenuti fino a 57 miglia orarie e raffiche fino a 75 miglia orarie.
La tempesta si muoveva verso est a 6 miglia orarie, in procinto di modificare la sua traiettoria, iniziando a spostarsi verso sudest. Per le 18 GMT del 2 gennaio il centro era previsto trovarsi a 14,8°S 125,0°E, ormai in prossimità delle coste australiane della regione di Kimberley, nel nordest dell’Australia Occidentale, con venti sostenuti fino a 63 miglia orarie e raffiche fino a 80.
Ulteriori 12 ore dopo, quindi alle 6 GMT del 3 gennaio, il bollettino indicava il centro situato a 16,1°S 126,8°S, già abbondantemente all’interno del continente, sul Kimberley Plateau, con il vento nettamente calato di intensità (fino a 46 mph, 57 nelle raffiche).