Giusto parlare di Anticiclone Africano?: A nostro avviso sì. La mappa che vi alleghiamo fornisce la risposta, si osservi difatti la direttrice della spinta anticiclonica e l’ubicazione dell’Alta delle Azzorre. L’ampia depressione atlantica, affondando nel comparto oceanico portoghese, separa la struttura azzorriana dalla corrispettiva africana.
Nulla di eccezionale: altra considerazione che ci sentiamo di proporvi riguarda l’eccezionalità o meno dell’ondata di caldo. Anzitutto non dobbiamo scordarci che siamo giunto nel clou della stagione estiva e qualora doveste prendervi la briga di analizzare le statistiche notereste come a cavallo tra metà luglio e metà agosto si siano verificate le ondate di caldo più consistenti e durature. Il 2003, che tanti portano erroneamente quale esempio, fu tutt’altra cosa. Il calore sarà intenso, questo è certo, ma potrebbe durare giusto qualche giorno.
Punte di 40°C: le ultimissime proiezioni termiche confermano i valori indicati ad inizio settimana, mostrandoci picchi di quasi 25°C alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine). Al suolo, probabilmente, i valori massimi raggiungeranno diffusamente valori compresi tra 34 e 36°C, senza escludere punte di 40°C tra Puglia, Sicilia e Sardegna. Ovviamente vi saranno aree del Paese dove di giorni farà un po’ meno caldo, tuttavia è bene sottolineare che l’umidità relativa acuirà la sensazione di caldo percepita dal nostro organismo.
Cenni di cambiamento: la circolazione atlantica, responsabile della fiammata africana, dovrebbe riuscire a distendersi verso est tramite un impulso perturbato in transito al di là delle Alpi. Il tutto accadrà ad inizio della prossima settimana, quando pare che le regioni settentrionali possano risentire – parzialmente – di un’accentuazione dell’instabilità diurna. Non solo, anche le temperature potrebbero manifestare una tendenza discendente.
Rinfrescherà nella prima settimana di agosto?: l’analisi comparata dei principali modelli fornisce interessanti spunti di discussione. Sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo, che l’azione erosiva atlantica sia destinata ad incrinare l’egemonia africana. In che modo? Probabilmente portando gli impulsi d’aria fresca a ridosso delle Alpi e non è da escludere una crescente influenza nel cuore del Mediterraneo.