Certo, forse il paragone è azzardato, ma entrambe le metropoli stanno affrontando non pochi grattacapi proprio a causa del forte inquinamento atmosferico. In Grecia, ben lungi dall’aver superato la devastante crisi economica, grandi città come Atene, Ioannina, Volo e Larissa, sono preda delle polveri sottili immesse in atmosfera principalmente dai fumi di caminetti e stufe utilizzate in modo massiccio per far fronte al freddo intenso degli ultimi giorni.
I fumi di scarico, avverte il Ministero della Salute, sono pericolosissimi e possono risultare addirittura mortali. Provocano serie malattie, soprattutto nei bambini e negli anziani. Non mancano segnalazioni relative a problemi respiratori a seguito del deposito di polveri sottili nei polmoni e all’interno del flusso sanguigno.
Su Pechino, invece, il fenomeno è divenuto cronico ed i cittadini hanno imparato a conviverci. Negli ultimi giorni, però, la visibilità pessima ha provocato disagi non di poco conto al traffico aereo. I piloti sono spesso costretti ad atterrare alla “cieca”, tanto che il principale aeroporto di Pechino si è issato in cima alla classifica degli scali dove si registrano i ritardi maggiori.
Dal 1 gennaio 2014 l’Amministrazione generale dell’aviazione civile (CAAC) consentirà l’atterraggio soltanto ai piloti capaci di effettuare manovre alla “cieca” e agli aeromobili muniti del ILS (Instrument Landing System), un sistema di navigazione ad altamente tecnologico creato per assistere gli aeromobili in condizioni di bassa visibilità. Requisiti sui quali c’è un’accesa discussione perché andrebbe a creare problemi soprattutto alle compagnie aeree minori prive delle risorse necessarie per qualificare il proprio personale e per munirsi degli strumenti tecnologici necessari.