Gli asteroidi arrivano a colpire la Terra secondo una vera e propria tabella di marcia: la frequenza di impatto varia da pochi anni fino a secoli, a seconda delle loro dimensioni. Le conseguenze di un eventuale impatto di un grosso asteroide sarebbero catastrofiche per la vita sulla Terra, inutile girarci attorno.
Sono tantissimi gli asteroidi e comete che orbitano intorno al Sole e, di questi, circa 18.000 sono Near Earth Objects (Neo), cioè oggetti la cui orbita può raggiungere una distanza dall’orbita terrestre inferiore a 0,3 volte la distanza Terra-Sole. Tra questi, però, solo poche centinaia sono potenzialmente pericolosi.
La Terra viene colpita da un asteroide di circa 60 metri una volta ogni 1500 anni, mentre un asteroide di 400 metri di diametro potrebbe colpire il pianeta ogni 100mila anni. Si tratta numeri incoraggianti, ma che non ci possono far stare completamente tranquilli, visti anche i frequenti passaggi ravvicinati di oggetti spaziali.
Gli oggetti grandi pochi metri possono invece colpirci a intervalli di pochi anni, come nel caso del meteorite di Chelyabinsk, che qualche disagio l’aveva certamente provocato. Gli asteroidi che possono arrivare a distruggere potenzialmente l’umanità sono comunque ben pochi e vengono monitorati con attenzione.
Qualora un asteroide di dimensioni medio-grandi fosse in rotta di collisione con la Terra, saremmo capaci di spostarlo e modificarne la traiettoria? La risposta a questo interrogativo è prevista fra sei anni, quando una navicella impatterà a 21mila chilometri all’ora contro un asteroide di 160 metri.