LE PIOGGE NELL’UOVO DI PASQUA – Rimane assolutamente frenetica l’attività connessa al flusso perturbato di matrice oceanica, che ha convogliato una nuova perturbazione dritta sull’Italia. Si tratta di un ammasso perturbato abbastanza importante, collegato ad una depressione mediterranea attualmente localizzata sul Mar Ligure e che determina venti piuttosto sostenuti su tutto il Centro-Sud. Le maggiori piogge hanno interessato le regioni di Nord-Ovest e l’Emilia: una della regioni più colpite è la Liguria ([url=https://www.meteogiornale.it/notizia/27105-1-liguria-genova-marzo-record-altra-neve-a-bassa-quota-e-pioggia-a-go-go]già reduce da precipitazioni eccezionali in questo mese[/url]), ove localmente si sono misurati accumuli di 60-80 mm. Questo scorrimento perturbato sul Mediterraneo continua a contrapporsi ad un lago d’aria fredda più a nord che determina severo freddo invernale su buona parte dell’Europa Centro-Settentrionale, compreso il Regno Unito.
UN PO’ FREDDO AL NORD, NEVE SUI MONTI – Il freddo notevole, che ha avvolto soprattutto il Nord Italia nella prima parte della settimana, è ormai passato: tuttavia, se al Centro-Sud il clima è mite con persino i primi caldi significativi sulle estreme regioni meridionali, al Settentrione le temperature si mantengono relativamente basse, anche soprattutto per effetto della nuova perturbazione che ha determinato maltempo. E così la neve è tornata a fare la sua comparsa in montagna, generalmente a quote medie. Tuttavia su taluni settori alpini e soprattutto sull’Alto Appennino l’intensità delle precipitazioni ha favorito temporanei crolli della quota delle nevicate: a dispetto di una situazione non fredda in quota, i fiocchi hanno sconfinato a quote localmente collinari sull’entroterra ligure e sui settori più occidentali dell’Appennino Emiliano.