Avvio stagionale coi “fiocchi”:
fiocchi in tutti i sensi, considerando che quella odierna è una giornata tipicamente invernale. Dopo le abbondantissime nevicate sull’arco alpino, è la volta dell’Appennino. E non parliamo di neve ad alta quota, bensì di nevicate sino in collina. Una sventagliata artica che sta producendo effetti evidenti nelle regioni adriatiche e meridionali, figlia di una ridistribuzione delle aree cicloniche sullo scacchiere europeo.
A proposito d’Europa:
se in Italia è giunto il freddo, molte nazioni europee stanno sperimentando condizioni meteorologiche eccezionali. Possiamo citare i Paesi Scandinavi, investiti da tormente di neve e venti gelidi, della Polonia, della Germania, dei Paesi Bassi, della Repubblica Ceca. Il ramo euro-asiatico del Vortice Polare sta dando i suoi frutti, a seguito della ben nota bilobazione che ha interessato la grande trottola gelida pochi giorni fa.
L’Anticiclone Russo-Siberiano:
il collega Meschiari ha dedicato uno specifico approfondimento, analizzando lo sviluppo e le eventuali influenze in Europa di quella che sino a qualche anno fa era considerata una struttura barica in grande sofferenza. L’eccezionale copertura nevosa sul comparto Siberiano ha permesso il consolidamento del grande Anticiclone Termico, lo stesso che in febbraio varcò gli Urali scagliando dei bolidi gelidi che raggiunsero l’Italia. Quest anno, in anticipo sui tempi, sembra avere tutta l’intenzione di spingersi ad ovest ma con ripercussioni ancora tutte da valutare.
Il Vortice Polare:
riteniamo sia importante dedicargli un approfondimento perché studiandone le dinamiche osserviamo un suo rinforzo a livello stratosferico. Il raffreddamento che sta interessando i piani alti dell’atmosfera è notevole, tuttavia si continua ad osservare una difficoltà di propagazione alle quote inferiori. La troposfera, per intenderci, sembra avere enormi difficoltà a recepirne gli effetti, che tuttavia dovrebbero gradualmente evidenziarsi. C’è da capire come si distribuiranno le vorticità potenziali, che al momento sembrano prediligere il comparto Canadese. Un’azione ciclonica che potrebbe rivelarsi essenziale nell’implementare le risposte dinamiche dell’Alta Pressione delle Azzorre, che in quest avvio stagionale sembra avere una gran voglia di spingersi a nord.
Prospettive invernali:
chi non ha dimestichezza in materia, si starà domandando quale sarà il risultato in termini meteorologici di tutto quel che si è scritto. Riteniamo che sino a metà dicembre si possa continuare con un tipo di tempo invernale, tra rapide sciabolate artiche e i primi tentativi gelidi continentali. Questi ultimi sarebbero riconducibili alla propagazione dell’Anticiclone Russo verso ovest, quindi in Europa, ma eventuali complicanze atlantiche potrebbero smorzarne gli effetti.
L’ipotesi atlantica:
potrebbe anche succedere che il raffreddamento stratosferico, coadiuvato dall’azione anticiclonica siberiana, produca un ricompattamento del Vortice Polare troposferico e quindi una maggiore tensione della corda atlantica. Ipotesi da contemplare specie per la seconda metà di dicembre, ma trattandosi di una tra le tante possibilità andrà riveduta cammin facendo.
Focus: evoluzione sino al 16 dicembre 2012
La settimana sarà caratterizzata da condizioni meteo prettamente invernali. Transiteranno alcuni sistemi perturbati alimentati da aria fredda artico-marittima, preceduta da temporanei richiami d’aria umida da ovest e seguiti da venti nord occidentali o settentrionali. Ci aspettiamo condizioni di maltempo soprattutto al centro sud, nelle isole e sui confini alpini, con ulteriori precipitazioni nevose sui monti.
tra l’Immacolata e la settimana successiva potrebbe verificarsi un’ondata di freddo più consistente, che porterebbe nuove nevicate a bassa quote. Da stabilirne la matrice, perché come detto c’è la possibilità che sia ancora Artica ma non possiamo escludere una componente continentale – gelida – più consistente.
Evoluzione sino al 21 dicembre 2012
In vista delle festività Natalizie potrebbe verificarsi un temporaneo cambio circolatorio, con le perturbazioni atlantiche che andrebbero a riconquistare la scena europea.
In conclusione.
Siamo dinanzi ad un avvio stagionale sicuramente sorprendente, almeno dal punto di vista delle dinamiche circolatorie. E’ da comprendere se è il preludio ad una stagione memorabile, o se invece sarà un fuoco di paglia in vista di un inverno anonimo.