Il fronte freddo è addossato alle Alpi e precede una circolazione di Bassa Pressione che troverà sfogo nel Mediterraneo dopo aver attraversato la Valle del Rodano. E’ una di quelle tipiche configurazioni invernali, quando in Atlantico si forma un muro anticiclonico e dall’Artico discende il Vortice Polare. Senz’altro è più facile riscontrare soluzioni di tal genere in Inverno, ma l’Autunno è una stagione estremamente dinamica e nel suo dinamismo può condurre a caldi tardivi o freddi precoci.
Se volessimo ricapitolare quanto accaduto finora, beh, potremmo asserire che l’unica cosa che mancava era proprio una sfuriata fredda. Probabilmente chi legge le previsioni con l’intento di conoscere il tempo per il giorno d’interesse, non avrà quella memoria storica che invece posseggono i meteo-appassionati. Scavando tra i ricordi giungeremmo all’Ottobre 2009, esattamente in questo stesso periodo, e troveremmo un’altra irruzione d’aria fredda che ebbe intensità e durata maggiori.
C’è un però. Quanto sta avvenendo a livello continentale potrebbe stravolgere le linee evolutive della seconda metà mensile e consegnarci un Ottobre termicamente sotto media. E’ un’ipotesi, ma alla luce dei vari aggiornamenti modellistici non possiamo non considerarla attendibile.
Bando alle ciance. Dicevamo del fronte freddo. Se osservassimo l’immagine satellitare scorgeremmo una massa nuvolosa addossata all’arco alpino. Sistema che precede il nucleo artico, in procinto di gettarsi sulla Francia occidentale. Gran parte dell’aria fredda fluirà dalla Valle del Rodano e porterà alla formazione di un’area di Bassa Pressione sul Mar Ligure. Il vortice scivolerà in direzione sudest e coinvolgerà l’intero Stivale.
Domenica le condizioni saranno incerte al Nord e su gran parte del Centro. Le regioni Settentrionali verranno interessate da precipitazioni diffuse, ma rispetto alle proiezioni di ieri paiono un po’ meno vivaci. I venti freddi settentrionali causeranno un robusto calo termico, particolarmente vivace in montagna tanto che sulle Alpi potranno aversi nevicate sino ai 1200/1300 di quota. Verso sera non è da escludere la possibilità che sul Piemonte occidentale la quota cali ulteriormente e raggiunga persino i 900/1000 m. Deboli fioccati potrebbero coinvolgere anche l’Appennino settentrionale.
Le regioni Centrali saranno condizioni da nuvolosità irregolare, associata a dei fenomeni sparsi localmente in forma di rovescio. Al Sud e nelle Isole la giornata correrà via all’insegna della variabilità, ma anche in questa circostanza potranno esserci degli annuvolamenti più minacciosi associati a qualche precipitazione sparsa.
Siamo al Lunedì. Il tempo si manterrà incerto su tutto il Centro Nord e l’instabilità si propagherà gradualmente al Sud Italia. Vi saranno frequenti annuvolamenti associati a delle precipitazioni, i fenomeni più vivaci paiono destinati al Nordest e scrosci di pioggia significativi dovrebbero manifestarsi anche sulla Sardegna settentrionale e in Puglia. Sui rilievi alpini cadranno altre nevicate, attorno ai 1200/1300 m di quota. Tuttavia l’Italia Settentrionale verrà coinvolta da un graduale miglioramento nella seconda fase giornaliera, probabilmente con la sola esclusione dell’Emilia Romagna e delle Alpi di ponente.
Da martedì avverrà un graduale spostamento del regime ciclonico, che si dirigerà verso sud. Ragion per cui inizieranno a manifestarsi le prime schiarite al Nord, poi anche al Centro, mentre sull’Italia Meridionale persisteranno nubi irregolari associate a frequenti precipitazioni. Anche in forma di rovescio.