I tepori primaverili delle ultime ore, che bene o male ci terranno compagnia anche al sabato, lasceranno strada ad un repentino calo termico. La diminuzione comincerà domenica e raggiungerà il suo apice lunedì, momento in cui l’aria fredda portata dai venti da nord si sarà depositata al suolo.
Prima di analizzare nel dettaglio l’entità della diminuzione, cerchiamo di capirne le cause. Se vi capita di seguire i vari aggiornamenti giornalieri, saprete che l’Italia è stata raggiunta da una propaggine dell’Alta Pressione delle Azzorre.
La struttura anticiclonica è sbilanciata verso ovest e ha i suoi massimi a ridosso della Francia. E’ un posizionamento che determina lo scorrimento di masse d’aria fredda di origine Artica verso la parte orientale del Continente. Sabato si metterà in moto una possente irruzione, che punterà diritta verso i Balcani e la Grecia.
Una traiettoria che abbiamo imparato a conoscere nei primi due mesi dell’Inverno, allorquando l’Anticiclone oceanico trovava fissa dimora nelle stesse zone di adesso. Quel che vi vogliamo dire è che l’aria fredda verrà portata da una sostenuta ventilazione settentrionale e gli effetti più consistenti li avvertiranno gli abitanti delle regioni Adriatiche e del Sud.
Considerando che attualmente le temperature si trovano al di sopra delle medie stagionali anche di 7-8 gradi, il calo delle prossime 72 ore non farà altro che riportarci alla normalità.
La mappa GFS-Special, che indica gli scarti termici rispetto ad una situazione di partenza, ci consente di apprezzare l’entità della diminuzione.
Considerando la giornata di lunedì 27 Febbraio come riferimento, possiamo quantificare lo scarto termico – rispetto alle ore 00Z di oggi (ultima corsa del Modello) – nell’ordine dei 7-8 gradi per le regioni Settentrionali, dai 4 ai 6 gradi per le Centrali e la Sardegna, dai 2 ai 5 gradi per il Sud e la Sicilia (con diminuzioni più sensibili lungo il versante Adriatico).