Con tutte le cautele del caso la stagione delle piogge preannunciata la settimana scorsa puntualmente inizia a intravvedersi sull’Italia. Da giovedì in poi infatti un po’ tutta l’Italia, ma soprattutto le regioni tirreniche e settentrionali verranno investite da intense correnti meridionali a curvatura ciclonica che produrranno intense precipitazioni.
E’utile ricordare che in queste situazioni gli effetti delle correnti meridionali vengono amplificate dall’orografia italiana dominata dai massicci alpini e appenninici. Dunque Toscana e Liguria in pole position per i quantitativi pluviometrici, ma anche le altre regioni centro settentrionali e marginalmente le centro merdionali, soprattutto tirreniche, godranno di buoni apporti precipitativi.
L’alta pressione ad est del nostro paese se da una parte si opporrà all’avanzamento delle precipitazioni sull’Italia, non riuscirà a bloccare il flusso atlantico e anzi ne rallenterà l’avanzamento verso est rendendo più insistenti le precipitazioni. La situazione pur essendo sempre da monitorare non sembra voler essere potenzialmente alluvionale in quanto le forze in gioco non sono estreme; infatti la saccatura atlantica che pilota questo peggioramento non è alimentata direttamente da aria artica in quanto non è figlia di scambi meridiani ma più paralleli che meridiani; dunque le differenze termiche fra masse d’aria in conflitto non saranno così spinte da provocare eccezionali quantitativi di umidità da scaricare sul nostro paese.
Il peggioramento sarà pienamente autunnale ma non estremamente pericoloso.
Terminata l’analisi del breve medio periodo, come al solito diamo una sguardo a quello che ci attende per il prossimo mese di Novembre. Il cambio di stagione potrebbe essere veramente dietro l’angolo. Infatti sembra che nel prossimo fine mese gli scambi possano nuovamente divenire meridiani. Proprio a fine mese inoltre sull’Asia, complice il rinforzo di due cellule altopressorie ,una sul circolo polare artico una sull’Asia settentrionale, inizierà a isolarsi un nuovo repentino raffreddamento siberiano, che potrebbe questa volta portare il freddo sull’Europa. Infatti l’ultimo repentino raffreddamento del continente asiatico non è stato convogliato sull’Europa in quanto il core gelido è “splittato” (diviso) in due parti delle quali una si è isolata sugli States, portando la prima irruzione invernale americana e permettendo in tal maniera l’attivazione del potente flusso atlantico che oggi domina l’Europa. Oramai il bacino freddo sugli States tenderà a esaurirsi così come il correlato flusso atlantico che proprio a fine mese inizierà a subire ondulazioni sempre più marcate, con una prima fase calda sull’Italia (anticiclone Africano) ma seguita dal primo scambio meridiano sull’Europa. Ma è ancora presto per parlarne. Per il momento monitoriamo ciò che il tempo atlantico vorrà regalare al nostro stivale.