Dalla primavera, o dalla tarda estate, all’inverno. Le alte temperature delle prime due decadi di novembre verranno spazzate via da un’irruzione artica notevolissima. Non poteva essere altrimenti. Non sappiamo se basterà a riequilibrare l’anomalia termica preesistente (forse no), ma quel che è certo è che passeremo da un estremo meteo ad un altro. L’autunno, per intenderci, sembra aver smarrito la via.
Dicevamo delle temperature. L’aria fredda, in progressivo accumulo sulla Scandinavia, scivolerà rapidamente verso sud a partire da domenica 22 novembre. Anzitutto raggiungerà le Alpi, i settori confinali: la mappa delle differenze di temperatura delle ore 13 per quel giorno (rispetto alla stessa ora di oggi) ci mostra un vero e proprio tracollo (addirittura 18-20°C nei settori di ponente).
Interessante evidenziare le diffuse diminuzioni anche nelle altre regioni d’Italia, più pronunciate nelle zone interne (mediamente 4-5°C). Non sarà così lungo le coste, specie sulle adriatiche, dove una discreta ventilazione occidentale – in accentuazione – dovrebbe innescare correnti favoniche e una conseguente temporanea risalita dei termometri.