La difficoltà previsionale dell’intensità degli uragani è tale che uno dei gruppi di lavoro ha abbandonato il tentativo di modellare matematicamente ciò che effettivamente avviene all’interno dei cicloni tropicali. Tuttavia, Michael McGauley dell’università di Miami ha affrontato il problema con le cosiddette “reti neurali”. Una rete neurale è un programma per computer che può essere allenato a cercare le correlazioni tra gli input (in questo caso lo stesso set di informazioni che viene inserito nei modelli previsionali) e gli output (in questo caso l’intensità del vento). Tuttavia questo approccio non è fisico-matematico, poiché non diagnostica le interazioni di massa e energia all’interno della tempesta.
Ciononostante, questa tecnica si è rivelata efficace. Supera significativamente i risultati dei modelli convenzionali per tutte le previsioni all’interno delle 24/48 ore, ma allo scadere delle 72 ore i risultati per il momento sono molto deludenti.
Gli uragani, qualsiasi sia la tecnica utilizzata, sorprendono continuamente per la loro bizzarria. Per questo motivo, Thomas Schmidlin dell’università di Stato di Kent in Ohio, e i suoi colleghi hanno effettuato un esperimento destinato ad aiutare coloro che furono sorpresi dalle previsioni inaffidabili durante l’uragano Isabelle e quanti per svariati motivi non vollero o non poterono mettersi in salvo.
Egli piazzò un certo numero di anemometri in un parcheggio multipiano a Norfolk, in Virginia, per tentare di capire quale fosse il luogo più adatto per mettersi in salvo. La risposta sorprendente fu che un parcheggio così è effettivamente idoneo a tale scopo. Le ampie finestrature permettono al vento di entrare senza offrire resistenza, e la velocità dello stesso decresce rapidamente a distanza sufficientemente grande dal bordo della struttura. Inoltre i parcheggi a silos sono strutture progettate per resistere a grandi carichi e quindi idonee a sopportare venti molto forti.
La prossima volta che sarete sorpresi da un uragano, saprete dove andare, e mi raccomando: portate da mangiare.