Gli effetti più vistosi dell’incursione perturbata di questi giorni, in termini di raffreddamento, si sono avuti principalmente in montagna e su valli d’alta quota: rammentiamo che si sono avute, in concomitanza del transito perturbato, le prime spruzzate di neve stagionali non solo sulle Alpi, ma anche su alcune cime appenniniche sopra i 2200-2400 metri e sull’Etna. Questa mattina i valori più bassi si sono misurati sul Monte Cimone con +2.4°C e su Dobbiaco con un significativo +3.8°C. Seguono Terminillo con +5.0°C, Passo Rolle e Paganella con +5.4°C. Il valore più basso spetta alla Marmolada (arrivo funivia) il 14 settembre, con -7.7°C. La flessione delle temperature è stata invece ben più morbida su aree di pianura e sulle coste: non si sono raggiunti valori troppo bassi soprattutto per via di nubi, vento e precipitazioni.
Solamente il Nord ha visto le temperature scendere in modo più netto, per effetto dei cieli sereni e dell’attenuazione del vento, che hanno favorito la dispersione di calore verso lo spazio e l’inversione termica. Fra le poche rilevazioni disponibili questa mattina, spicca Piacenza con +9.8°C, a fronte invece di minime di 17-19 gradi in Romagna e Riviera ligure, laddove si è avuto il disturbo del vento e delle precipitazioni. Molto basse le temperature che si sono registrate in alcune zone del Piemonte (fonte ARPA), al primo mattino del 14 settembre come segnalato da alcuni lettori: solamente +3.5°C a San Damiano d’Asti e Verolengo, +4.0°C a Front, Carmagnola e Pralormo. In basso la mappa delle temperature minime odierne misurate sul territorio italiano. Da sottolineare l’elevata escursione termica, con valori massimi localmente sopra i 25 gradi.