OVEST EUROPA, una perturbazione forza la mano L’ostinata presenza anticiclonica continua a bloccare la circolazione atlantica verso il Vecchio Continente, ma un fronte perturbato più deciso, coadiuvato da un profondo vortice depressionario, ha raggiunto con la parte più avanzata la Penisola Iberica, portando forti rovesci soprattutto in Portogallo e sulla Galizia. Una risalita calda africana ha colpito gran parte della Spagna e la Francia pirenaica, con valori che hanno raggiunto i 30 gradi a Bilbao, sui Paesi Baschi, per effetto favonico delle correnti sciroccali.
La persistenza dell’anticiclone sul Nord Europa sta determinando stagnazione dell’aria con le prime consistenti nebbie stagionali, principalmente sulle zone marine, ma ormai anche in talune aree di terraferma. Questa mattina forti disagi ai trasporti hanno coinvolto Londra: ormai ottobre non può non far evidente i sintomi autunnali, con la progressiva e in parte già avvenuta diminuzione della radiazione solare.
Il parziale avvicinamento retrogrado del vortice freddo sul Mar Nero ha accresciuto il respiro di correnti orientali sull’Italia, le quali stanno portando una vivace diminuzione soprattutto al Nord e sulle Adriatiche: la penetrazione d’aria fresca, pettinando la superficie del mare, genera a tratti nuvolaglia medio-bassa, che in Val Padana ha determinato cieli spesso grigi. Il calo termico è tuttavia molto limitato a confronto del comparto orientale europeo, che sta effettivamente con le prime avvisaglie di freddo invernale per l’azione stazionaria di un vortice, colmo d’aria artica, posto sul Mar Nero.
Nonostante la confluenza d’aria fresca, il meteo regge ma la presenza di tutte queste nubi è un segnale che l’anticiclone non è così solido sulle nostre zone. Non a caso, l’affondo ciclonico nord-atlantico ha scelto l’area iberico-mediterranea per trovare una valvola di sfogo verso levante, con tutte le conseguenze in termini di forte peggioramento che ci attendiamo a partire dalla giornata di domenica.